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Ruler - "Evil Nightmares" (My Graveyard Productions/***)

Line up:

Daniele "DFV" Valentini: voce
Mattia Baldoni: chitarra
Paolo Pontiggia: basso
Rosario Alcaro: batteria
 

voto:

8
 

recensione

Emmett “Doc” Brown, ascoltando l’esordio dei Ruler, pare abbia dichiarato: “Grande Giove! E’ stata scomposta la tessitura del continuum spazio-temporale, creando un 1981 alternativo!”, in breve e banalizzando, con “Evil Nightmares” siamo di fronte al “Killers” di una realtà parallela.
Tornando ai fatti, i Ruler, quartetto milanese dedito ad un Heavy Metal d’estrazione britannica, dopo neanche due anni di vita ed innumerevoli date dal vivo, pubblica l’imponente album di cui sopra, non lasciando dubbi sulle influenze e sulle scelte stilistiche della band.
Anche la registrazione, naturale ma nitida, aiuta a valorizzare le cavalcate del basso di Paolo Pontiggia, in bella vista nelle trame Maideniane di tracce quali “Mayday” o “We Rule The Night”.
D’altra parte, quando alla chitarra si ha Mattia Baldoni, passionale e sanguigno, tanto quanto preparato fan e musicista dell’ HM che fu (e che, grazie anche ai Ruler, continua a prosperare), non si può che andare sul sicuro qualora si necessiti di riff taglienti, come nella title track e in “Limpieza De Sangre”, armonizzazioni e soli dal gusto squisitamente 80’s.
Sono ammaliato da “Evil Nightmares” anche per questo, i Ruler fanno esattamente ciò che amano di più, Heavy tinto di N.W.O.B.H.M., senza vie di fuga o soluzioni alternative ma, col cd a portata di orecchio, riuscendoci alla perfezione!
La differenza più eclatante con i primi due dischi della Vergine Di Ferro (oltre all’anagrafe), sta nella voce di Daniele Valentini che, non temendo smentita, dichiaro ben più efficace dello stesso Paul Di’Anno, date le tonalità acute che bucano letteralmente i nostri hi-fi.
Citazione d’obbligo per la semi ballad “Alone” per comprendere davvero dove può arrivare il nostro Daniele, altro punto di forza della novità Ruler, capace di orientarsi anche verso il Blues, con “Highway Blues” appunto, divertissement metallico dall’aria scanzonata.
Che i nostri sappiano scrivere gran belle canzoni sin dalla prima prova in studio ce lo conferma “Sutjeska”, variegata song non priva di cambi di tempo e ripartenze, ma ottimamente omogenea, come da copione in “Evil Nightmares”.
La conclusiva “No Hope”, con lo sfiduciato j’accuse del testo, ben si accosta all’artwork distopico che illustra una metropoli cadente, osservata da un mutante in “leather & spikes”.
In questo incredibile ma a volte stucchevole revival del Heavy Classico, i Ruler si collocano a mio avviso nelle prime posizioni, non foss’altro per l’insindacabile unità d’intenti sfoggiata in “Evil Nightmares”, delle quali gemme non mi sono addentrato a fondo nella descrizione per non rubarvi la sorpresa.
Osservanza totale dei dogmi da Heavy d’Albione e otto pezzi che lasciano il segno al primo passaggio, andando subito al sodo e buttando nel cesso i fronzoli, benvenuti Ruler, la pregevole schiera dell’underground nostrano vi annovera con pieno merito!


Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. Intro (A Duty Dance With Death)
  2. We Rule The Night
  3. Evil Nightmares
  4. Limpieza De Sangre
  5. Alone
  6. Highway Blues
  7. Sutjeska
  8. No Hope

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