“Chi la dura, la vince”, vetusto proverbio che ben si addice agli In Aevum Agere, eccezionale compagine partenopea tinteggiata di Doom. Attiva ormai da otto anni, la band del leader Bruno Masulli, giunge solo ora all’esordio sotto Pure Steel, dal titolo “The Shadow Tower”, che raccoglie quanto di meglio fatto nei demo ed Ep precedenti.
Dieci brani più un’intro per un’ora scarsa di Doom, epico e dinamico, debitore dei sempiterni Candlemass e Solitude Aeturnus, “Leave Me Alone (Sinite Me Solum)” ne sia esempio palese, condotto con gusto, tecnica ed un phatos assolutamente sopra la media.
Bruno, cantante, chitarrista e bassista degli I.A.A., si dimostra continuo ed efficace anche sulla lunga distanza, tenendo altissimo il livello di scrittura per tutta la durata dell’opera, scongiurando così la noia che troppe volte s’insinua nelle orecchie dei non avvezzi a certe sonorità.
Sì, perché Doom non significa “suonare lento”, ma, a grandi linee, trasmettere emozioni malinconiche tramite musica dura ma melodica, esercizio che riesce perfettamente ai tre napoletani, anche negli episodi maggiormente sostenuti, quali “Iniquitous Judgement” o “Son Of Unknown”, impreziosite, come le restanti composizioni, dai solos, ripartiti tra la sei corde di Bruno e quella di Marco Ruggiero, frontman degli altrettanto validi Savior From Anger, e completate dal preciso lavoro di Andrea Cannata dietro le pelli.
La cupa ed espressiva intonazione del Masulli fa il resto, regalandoci uno tra gli album più riusciti nel genere degli ultimi anni, pulizia sonora ed immediatezza del songwriting, pur non concedendo nulla alla semplicità, fanno di “The Shadow Tower” un must per tutti i fruitori dell’ Epos del Destino e non solo…
Manco a dirlo, i Nostri stanno riscuotendo più successo nelle lande teutoniche, furono già invitati all’ Hammer Of Doom nel 2009, in netto parallelismo con gli (ahimè!) ormai discioltisi Thunderstorm, i quali, grazie alla mancanza di fiducia degli appassionati locali, hanno visto scemare il loro indice di gradimento, nonostante puntuali e superbe uscite discografiche, capaci di fare invidia a ben altri monicker.
Augurando l’esatto opposto agli In Aevum Agere, ovvero che anche i fans dello Stivale possano riconoscere l’evidente superiorità della “Torre Dell’Ombra”, supportandone così il proseguimento di una carriera già di per sé significativa. Anche l’ omaggio al cantato in italiano, che vede Bruno duettare con splendide female vocals in “Dominio” (nonché nell’alternanza con l’inglese ne “Il Poema Illusorio”), conferma che lo “scoglio” della lingua di Dante applicata all’ H.M., vieni qui sormontato, ed addirittura sfruttato come trampolino per un tuffo nell’angosciosa mestizia del brano stesso.
Non manca anche la poesia vera e propria, come se non ce ne fosse già abbastanza sotto forma di note, infatti, nella sezione bonus multimediale del cd, si trovano alcune poesie in dialetto recitate dal singer degli In Aevum Agere, oltre che ad un sentito omaggio ai Maestri svedesi, la cover acustica di “The Edge Of Heaven” (da “Tales Of Creation”), che chiude in bellezza una ricca confezione.
Basta, le mie parole non valgono la profusione di sentimenti trasmessi in “The Shadow Tower”, col consiglio spassionato di non lasciarselo scappare, gli In Aevum Agere vi toccheranno l’animo, con eterna classe.
Recensione di Alessio Aondio
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.