“Sorella, prepari l’endovenosa, 12 mg di Techno Thrash, è urgente!”.
Questo è quello che proverete nell’ascolto del come back dei torinesi Endovein, “Supreme Insatiable Need”, un’iniezione di Thrash ragionato ed ottimamente eseguito, che vi scorrerà direttamente nel sangue.
Cambiamenti dal validissimo esordio, “Waiting For Disaster”, ce ne sono stati, con l’arrivo al microfono di Alexx “Cursed” Panza ed il drum kit preso d’assalto da Steve Bianco, che come vedremo, hanno chiuso il cerchio degli Endovein, stabilizzando la line up a dovere per produrre l’incandescente dischetto che mi trovo fra le mani.
Dodici pezzi dodici, comprese intro e outro che fanno da cornice a tre quarti d’ora di Thrash sulla scia dei migliori Annihilator, un tocco di Testament (Skolnick docet) tra le righe ma, maledettamente al 100% Endovein, band capace di trovare una proprio sound mai figlio della banalità.
Gli splendidi assoli di Paulus Cetani, cosparsi di melodia e dimentichi della furia esecutiva, si stagliano imperiosi su tutte le composizioni dei quattro piemontesi, forti anche della particolare ugola di Alexx, una sorta di giovane Mustaine ma dotato di ben altra pulizia ed estensione vocale.
“Riot Against The Modern World”, ci regala una dimostrazione di tecnica e gusto non comuni, evidenziata anche dalla produzione compatta e pressoché perfetta, capace di far risaltare anche il mini interludio di basso del fondamentale Mirko Negrino, che una volta tanto riscatta una categoria fin troppo bistrattata!
Spiccano in questa release (invero senza mezzo cedimento) i brani più vari e giocati su melodie che ne aumentano il tasso qualitativo, quali l’oscura “Becoming Lucifer”, “Path Of No Return”, aggraziata da un intermezzo di chitarra classica, giusto per non farsi mancare nulla, oppure ancora “No Walls, No Doors” (chi ha detto che dei Thrashers non possono scrivere testi sui babilonesi?) che, complici delle linee vocali azzeccate, permettono al singer un uso maggiore della ‘pulizia’.
Tanto non sbagliate, si cade in piedi con “S.I.N.”, proprio come i due minacciosi ma opposti tori messi in copertina, gli Endovein riescono a pestare sodo grazie ad un impatto ritmico notevole, senza tralasciare raffinatezze che consentono loro di essere apprezzati anche da chi di solo Thrash non vive.
Non mi capita assolutamente spesso di poter godere di esempi così fulgidi di Techno Thrash, una delle branche a mio avviso più interessanti del genere nato trent’anni or sono nella Bay Area di Frisco, bene, gli Endovein (come ebbi occasione di scrivere per la recensione del loro debut), innalzano il tiro e l’evoluzione della band è completa, basti un conto della Mole (già che siamo in zona!) di riff, cambi di tempo ed intricatezze strutturali contenute in “S.I.N.”, confermandosi come uno degli act italici di punta in questo ambito.
Un cd che cresce ascolto dopo ascolto, benché di non difficoltosa assimilazione, come infatti non esaltarsi immediatamente con tracce come “Ignorance Grows Strong”, j’accuse sulla stupidità di una certa televisione, portandovi dopo qualche passaggio a comprendere appieno tutti gli ammennicoli che ne impreziosiscono il prodotto finale.
Quello che si definisce una “grande capacità di songwriting” in quarantacinque minuti di Thrash dall’elevato tasso tecnico, questo è “Supreme Insatiable Need”, chi ha orecchie per intendere… lo compri al volo!
Recensione di Alessio Aondio
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