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Another Open Road - "***" (Autoprodotto/***)

Line up:

Antonio Guerrieri: chitarra, basso, voce (tracce 2 e 4), tastiera
Pierluigi Guerrieri: chitarra
Luca Rubino: voce (tracce 3 e 5)
Alex Panza: voce (traccia 6)
Federico Mazza: voce (traccia 7)
Giuseppe Bissanti: tastiera (tracce 2 e 3)
Gabriele Lazzerini: chitarra solista (traccia 7)
Andrea Tognetti: basso (traccia 7)
 

voto:

8
 

recensione

E’ un segreto di Pulcinella quello che vado a svelare ai potenziali lettori di queste righe, ovvero che chi scrive non sia il più qualificato a parlare di A.O.R. ma, per fortuna, presumo di essere ancora in grado di riconoscere un prodotto di mio gradimento…
Infatti, i qui presenti Another Open Road, con l’esordio autoprodotto, hanno confezionato una piacevolissima alternativa ai nomi ben più blasonati della scena Adult Oriented Rock.
Antonio Guerrieri, polistrumentista e vocalist pugliese, già impegnato con gli Stonewall e per l’occasione coadiuvato da una schiera di amici dal comprovato pedigree underground, non lesina affatto nel songwriting, come dimostra la sostenuta title track, pezzo ritmato e dal sicuro impatto, grazie all’immancabile ritornello “radiofonico”.
Memori della lezione dei Biloxi che furono, gli A.O.R. (acronimo che più azzeccato non si può), piazzano sei brani più intro, tutti dotati di una freschezza compositiva che non teme smentita, come la più melodica “Burning Desires” ed il suo crescendo, ottimamente interpretato da Luca Rubino alla voce, che bissa le fatiche in “What We Dream”, altro brano di grande appeal.
La chitarra solista di Pierluigi Guerrieri (fratello minore del mastermind Antonio), cesella soli di elevatissima caratura, particolare che, a mio avviso, eleva il valore assoluto del cd in questione, portando ad un livello superiore canzoni già di per sé ben strutturate, esempio ne sia “Touch The Heaven”.
Si sente tutta la passione di Antonio & Co. per questo tipo di Hard Rock, sì scanzonato ma mai tamarro e volgare, basti il primo passaggio di “Cry Forever” e la prestazione sopra le righe di Alex Panza (già vocalist dei diametralmente opposti Endovein), un pezzo emozionante, che coniuga alla relativa semplicità di fondo, un feeling da pelle d’oca, che è proprio l’essenza della Musica di questo tipo.
Le sorprese non sono finite, infatti, a chiudere l’album ci pensa “Playing With Fire”, per la quale viene addirittura reclutato Federico “Mace” Mazza, screamer degli Asgard, che modula da par suo la tremenda ugola, non sfigurando nemmeno in lidi di gran lunga più soffusi. Se vi state chiedendo di chi siano poi le calde pulsazioni che tessono la trama della song, vi accontento subito, scoprendo che anche il marmoreo Andrea Tognetti, integerrimo bassista degli Axevyper, ha il suo lato romantico!
In definitiva, il nuovo progetto di Antonio Guerrieri non può che essere lodato per la sua squisita riuscita, forte di un’invidiabile qualità di fondo, l’A.O.R. l’hanno fatto in molti, ma suonarlo così non è cosa da tutti i giorni. L’augurio per la band è quello di poter trovare un’etichetta che li possa supportare a dovere, la speranza è quella di poterne apprezzare le doti anche sulle assi di un palco, lanciandoli così su sulla highway dell’ Hard melodico.


Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. Riding To...
  2. Another Open Road
  3. Touch The Heaven
  4. Cry Forever
  5. Burning Desires
  6. What We Dream
  7. Cry Forever
  8. Playing With Fire

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