Tornano sulla scena i padrini ed inventori del power progressive metal made in USA Steel Prophet e lo fanno con questo "Omniscient" che è una vera e propria gemma US metal.
Il lavoro segue un concept basato sulla politica e su tematiche fantascientifiche, ben rappresentate da un sound visionario e moderno allo stesso tempo, specchio di società economiche e politiche sull’orlo di un profondo precipizio.
L’album si apre con la progressiva "Trickery Of The Scourge", che ricorda molto quanto fatto dai connazionali Heathen, con la graffiante ed espressiva voce di Rick Mythiasin sugli scudi e le chitarre gemelle del duo Kachinsky/Schleyer mai paghe di macinare riff spaccaossa ed armonie dannatamente efficaci.
Si continua alla grande con la thrashy "When I Remake The World (A Key Flaw)", song veramente possente grazie alla devastante sessione ritmica di basso e batteria, così come le successive "Chariots Of The Gods" e la più cadenzata "The Tree Of Knowledge".
Tocca ora a "911", forse l’highlight del disco: una traccia melodica, trascinante, veloce e veramente aggressiva...un vero e proprio gioiellino che non avrebbe sfigurato in qualsiasi cd degli Helstar o dei Vicious Rumors più incazzati.
Le coordinate di "Omniscient" sono queste: una buona dose di potenza e melodia ben amalgamate, senza dimenticare i numerosi stacchi prog che rendono tutte le canzoni qualcosa di speciale e raro.
Vanno segnalati altri due episodi di spessore: la riuscita ed abbastanza "sghemba" (in senso positivo) cover dell’immortale "Bohemian Rhapsody" e la conclusiva "1984 (George Orwell Is Rolling In His Grave)", song diretta e con un titolo ironico che però dovrebbe farci molto riflettere circa il ruolo di noi "comuni cittadini" nelle nostre società.
"Omniscient" è l’album che ci saremmo aspettati da questa formidabile band, che speriamo vivamente sia tornata per restare e per regalarci altri capolavori del calibro di questo mastodontico lavoro.
Recensione di Martino Brambilla Pisoni
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