Dopo 22 anni di storia giungono al traguardo del primo full-lenght i deathster tedeschi Drowned, band nera come la pece e claustrofobica come un ascensore bloccato al 12esimo piano e che ricorda da vicino i Six Feet Under più "deviati".
L’iniziale "Die Niederen Weihen" è un’oscura goccia di doom-death metal asfissiante e densa come un lago di sangue, un ottimo biglietto da visita per questo "Idola Specus".
Nella successiva "Antiprism" i Drowned ci imprimono una lezione in violenza che difficilmente dimenticheremo (cit.) andando a spingere su un marcio acceleratore (dopo una lentissima anticamera musicale) e regalandoci 4 minuti di velocità ed oppressione, quasi fossimo rinchiusi in uno stanzino buio e maleodorante senza vie d’uscita.
L’aggressività e la velocità la fanno da padrone anche in "Destroyed Voices" e "Letzter Teilbarer Strahl" , mentre tracce come la cadenzata "Gnomon" e "Cast Into Negative Form" sono ottimi esempi di oppressivo death metal rallentato e trascinato come una pesante catena.
I Drowned ci sanno fare e, grazie anche ad una produzione old school ed al profondo e pressante growl del singer G, riescono a regalarci questo ottimo lavoro partorito nelle più remote profondità dell’oblio che alberga nella mente di tutti noi.
Recensione di Martino Brambilla Pisoni
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