Gallina vecchia fa buon brodo si dice. Ma dopo aver ascoltato l’ultimo disco dei Napalm Death posso assicurare che a volte l’anziana pennuta può far nascere un succulento pranzo completo di dolce! Eh si, perché con quasi trent’anni carriera alle spalle, i nostri quattro lord inglesi sfornano, quasi in sordina e senza clamorosi annunci pubblicitari, un super disco death grindcore!
I padrini del grindcore mondiale mettono tutti i loro ingredienti migliori all’interno del nuovo “Apex Predator - Easy Meat”, per ottenere un ricco piatto formato da 14 schegge impazzite di delirio e genio. Ecco gli ingredienti principali: la voce del grande Barney, che vomita rabbia e dissenso sociale per tutti i quaranta minuti del disco, dimostrando come negli anni la voce sembra non aver subito cali di tono. Addirittura in alcuni rari frangenti il frontman inglese si cimenta con parti “cantate” nel vero senso della parola, esperimento già riuscito nel precedente lavoro.
Altro ingrediente importantissimo è la sezione ritmica, con un Herrera dietro le pelli in grandissimo spolvero e il buon Shane Ebury a stuprare il suo “basso diesel”superdistorto. Infine il riffing old school di Mitch Harris pone le basi per un songwriting decisamente legato ai canoni del genere, ma che riesce comunque a risultare fresco ed ispirato.
A mio parere è proprio questo l’ingrediente principale che riesce a far emergere un lavoro dei Napalm Death nell’immenso mare di mediocri produzioni affini: i nostri riescono sempre a reinventarsi. Sicuramente ancorati alla vecchia scuola, il combo riesce ad inserire elementi moderni nelle loro canzoni, senza snaturare la loro essenza primordiale. Un esempio concreto di questa situazione la stupenda “Hierarchies” o la più diretta “Metaphorically Screw You”.
Ma è quasi inutile parlare di singole canzoni, perché all’interno del disco non esistono filler, ogni singolo pezzo è stato scritto con intelligenza e passione, ogni pezzo ha una propria identità rimanendo comunque in un confine prestabilito.
Dopo tutti questi anni i Napalm Death avrebbero potuto fare un disco scolastico, sfruttando la loro esperienza decennale, e il lavoro sarebbe stato comunque apprezzato e venduto. Ma loro non si sono limitati a questo. Hanno messo cuore e anima nel disco, e questa cosa si sente non appena le voci filtrate della title track Apex Predator - Easy Meat annunciano l’entrata in un girone infernale fatto di follia e genio.
Siamo solo a Gennaio, ma sono pronto a scommettere che questa bomba grindcore entrerà a sicuramente nella top ten list dei migliori album del 2015.
Immensi.
Recensione di Manuel Molteni
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