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Fate Unburied - "Logos" (Sliptrick Records/2017)

Line up:

Riccardo Babbolin :: Voce, chitarra
Francesco Garatti :: chitarra
Giorgio Piva :: Batteria
Davide Polato :: Basso
 

voto:

7
 

recensione

“Logos” è il nome del debut album dei Fate Unburied, italianissima band dedita ad un metal modrno, sempre in bilico tra un death tecnico, piccole influenze hardcore e ispirato da tante correnti musicali in voga oggi del calderone “modern metal.

Dopo un demo di quattro tracce targato 2012, i quattro giovanissimi musicisti di Vicenza si affacciano al debutto dimostrando di saper suonare e di possedere una buona tecnica strumentale: infatti è evidente il buon tentativo di colorare il sound con soluzioni quasi prog, come nella bella e groovy Inner Wisdom, senza mai dimenticare la granitica e violenta base death.
La produzione e la scelta dei suoni appare adeguata al contesto, pulita e in grado di rendere giustizia ad ogni strumento, in maniera particolare dando enfasi alla batteria che ogni tanto stupisce con fill mirati e alcune ritmiche di grande effetto.
Anche il songwriting, seppur molto derivativo, rapprenta un punto di forza del lavoro, perché i nostri riescono a mixare in maniera efficace parti veloci vecchia scuola con ritmiche dove è il groove moderno a farla da padrone. Senza mai dimenticare la giusta dose di melodia (caratteristica fondamentale in questa tipologia di album) i Fate Unburied picchiano duro, cercando di arrivare subito al nocciolo della questione e forse questa “urgenza” negli intenti a volte fa emergere alcune lacune del lavoro, come se ci fosse troppa fretta nel raggiungere l’obirttivo. Ma questo è un piccolo peccato di gioventù che non danneggia molto il risultato finale.
Purtroppo il vero punto debole della musica dei nostri quattro giovani veneti è rappresentato dall’aspetto vocale: il growl del singer Riccardo Babbolin (impegnato anche alla chitarra) subito dopo un paio di canzoni risulta sicuramente potente, ma anche anonimo e piatto, generando un fastidioso senso di noia che frena l’aspetto emotivo dell’album.
Un vero peccato, perché il potenziale della band è di buon livello, ma l’aspetto vocale spesso rappresenta l’ago della bilancia che in platter del genere, caratteristica che o rimanda il lavoro nel calderone moderno insieme ad altre mille band, o diventa il trademark per alzare il livello generale.

Tutto sommato i nostri portano a casa il risultato e trattandosi di un debut album di giovani musicisti, non possiamo che essere contenti di avere una nuova valida band all’interno del panorama italiano.
I Fate Unburied hanno tanto tempo per crescere, e il seme “Logos” è sicuramente il giusto punto di partenza, con tutti i pregi e difetti di cui sopra.
Il voto finale avrebbe potuto essere un po’ più basso, ma considerando che si tratta di un debut il mezzo punto in più è da attribuirsi all’evidente potenziale nascosto che i nostri non sono ancora stati in grado di esprimere appieno.

Recensione di Manuel Molteni

tracklist

  1. It’s Late!
  2. Dormancy Within
  3. Vertigo
  4. Methrosy
  5. Life Abuse
  6. Fate
  7. Inner Wisdom
  8. Oppression Resignation
  9. Ultima
  10. Umburied

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