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Exsom - "Red Carpet to Paradise" (Autoprodotto/2021)

Line up:

Stefano dell’Ava – voce
Tullio Roccasalva – chitarra
Juri Vukusic – chitarra
Pietro Ferrari – Basso
Lorenzo Sedili – Batteria
 

voto:

6,5
 

recensione

Per poter interpretare il primo lavoro sulla lunga distanza degli elvetici Exsom è necessario partire dalla loro bio, dove si definiscono modern metal band. Ma cos’è il modern metal? E’ un termine ad “ombrello” sotto il quale si possono catalogare un insieme di altri sottogeneri metal che spaziano tra il metalcore, il cybercore, una parte di industrial, generi caratterizzati dal connubio tra strumenti “classici” e strumenti elettronici quali synth e altri.
Gli Exsom possono rientrare in questa categoria cosi’ eterogenea, ma dall’ascolto di “Red carpet to Paradise” si nota subito che il termine metal è forse un po’ troppo enfatizzato.

I nostri, reduci di un ep d’esordio (Rodtrip) che riusciva a bilanciare la parte prettamente metal, basata su interessanti riff è complesse ritimiche con quella più elettronica, con il nuovo lavoro sembrano aver voluto cambiare gli equilibri della loro proposta.
Infatti il disco in questione, ottimamente prodotto da Patrick Greppi per quasi tutte le tracce propone una sorta di rock sotto steroidi dove la parte elettronica risulta predominante, lasciando un po’ in ombra le chitarre di Roccasalva e Vukusic.
Questa scelta stilistica tende a rendere l’ascolto delle 11 tracce un po’ troppo omogeneo perché le basi elettroniche tendono ad appiattire il songwriting della band elvetica. La bella voce di Dell’Ava gioca spesso su trame pop e a volte ricorda i Bring me the Horizon in versione un po’ edulcorata. Fortunatamente non mancano anche brani dove i cinque musicisti si ricordano di dichiararsi metal, come l’accattivante Dirty love, dove tutto il vero potenziale degli Exsom viene a galla a dimostrazione che siamo al cospetto di una band che è in grado di graffiare quando ve ne è bisogno.

Red Carpet to Paradise è da considerarsi un punto di partenza: se con l’ep di esordio gli Exsom ci avevano stupito per la freschezza e irruenza della proposta, con il nuovo lp è entrata in gioco una parte più ragionata e costruita.

Siamo sicuri che sentiremo presto parlare nuovamente degli Svizzeri: il loro compito sarà quello di trovare il giusto compromesso tra le due anime della band, lavorando sul songrwriting dei pezzi.

A livello tecnico non manca nulla al disco: suoni puliti, tecnica dei musicisti ottima e con un occhio di riguardo anche alla parte di artwork, decisamente interessante.

Manca solamente un po’ di voglia di osare, di lasciarsi andare come dimostrato nel acerbo ma forse più genuino ep di esordio.

Buon punto partenza quindi, in attesa di nuove uscite di questo quintetto svizzero

Recensione di Manuel Molteni

tracklist

  1. going where madness Shines
  2. Sailing into Black
  3. Pain and Gain
  4. Listen to the insight
  5. Drugs
  6. God is in the rain
  7. Panopticon
  8. Dirty love
  9. Gift of Silence
  10. No gravity
  11. Frozen

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