Sarà presto disponibile sugli scaffali il quarto lavoro dei RPWL, i quattro
ragazzi di Monaco sono risciti a comporre un album all'anno dal loro
debutto nel 2001, l'ultimo passo della loro evoluzione tecnica e sonora si
chiama "World Through My Eyes". Benchè sia ancora una band giovane, gli RPWL
sono già riusciti a trovare un loro suond caratteristico che riesce a
distinguerli nella scena del progressive internazionale. Il loro stile
ricorda molto quello dei Pink Floyd dei Genesis, più che tutto per le
atmosfere psichedeliche che vengono generate. In questo album, le canzoni
perdono la loro atomicità concettuale per fondersi in un unico lungo viaggio
attraverso i suoni e le melodie che, con lunghi intermezzi strumentali,
accompagnano la voce limpida e ispirata del cantante Yogi Lang.
L'album si apre con "Sleep", una lunga canzone di stampo arabeggiante che
propone una netta alternaza tra le parti cantate e gli intermezzi
strumentali che compongono. "Start The Fire" , la seconda traccia, è più
ritmata della precedente ma è solo un intermezzo per la lentissima ballata
"Everything Was Not Enough" il cui intro che combina in maniera splendida il
piano e la la voce di Lang. Certo, forse in questa canzone gli RPWL hanno un
po' peccato nella lughezza, se durasse un po' meno dei suoi nove minuti,
questo brano avrebbe forse una maggiore incisività, ma non è questo che i
quattro tedeschi cercano dalle loro composizioni: l'attenzione è più rivolta
a creare mirabolanti e infinite atmosfere che non possono che piacere agli
amamti del genere.
La vicinanza ai Genesis si concretizza nella quarta traccia, "Roses", dove
gli RPWL chiamano un special guest, Ray Wilson, ex Genesis ovviamente, per
cantare forse la traccia più riuscita di tutto l'album. Solo con la settima
canzone "Day On My Pillow" la durata delle canzoni scende di nuovo sotto gli
otto minuti, ma le immagini che sono state create all'inizio e i paessaggi
che si sono aperti continuano lugno tutto l'album senza strappi e con una
soluzione di continuita veramente impressionante. World Through My Eyes è un
ottimo disco per gli amanti della musica psichedelica e non farebbe certo
sfigurare le teche di voi metallari.
Recensione di Tommaso Bonetti
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