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Dol Ammad - "Star Tales" (Black Lotus/Audioglobe)

Line up:

Thanasis Lightbridge - Synthesizers
Alex Holzwarth - Drums
Jimmy Wicked - Guitar
Nick Terry - Bass Guitar
Kortessa Tsifodimou - Soprano
Alexandra Voulgari - Soprano
Zoe Tsokanou: Soprano
Marieta Panagiotidou - Alto
Vicky Alexaki - Alto
Maria Stolaki - Alto
Panos Iampoultakis - Tenor
Themis Mpasdekis - Tenor
Alexandros Barmpas - Tenor
Kyriakos Chouvardas - Bass
Petros Moraitis - Bass
Yiannis Tsalouhidis - Bass
 

voto:

6
 

recensione

Questo è l’album del debutto dei greci Dol Ammad. Il loro sound è un mix tra metal, musica elettronica e orchestrazioni operistiche, con quel tocco che solo un coro lirico di dodici persone sa dare. Il cuore del loro stile è soprattutto incentrato nelle tastiere elettroniche che hanno un ruolo centrale negli arrangiamenti e su esse si basano tutte le composizioni. Impressionanti sono anche alcune parti di batteria, viaggiando tiratissime sotto l’incalzare del coro, sono la caratteristica che rende metal l’innovativo sound di questa band, non a caso alla batteria troviamo un pezzo da novanta che risponde al nome di Alex Holzwarth (Rhapsod y e Siges Even). Vagamente il loro stile può essere derivato da band come i Therion, ma in realtà la proposta dei Dol Ammad è veramente originale tanto da generare uno stile unico che difficilmente ha dei precedenti univocamente identificabili. La caratteristica distintiva di questa band sta però sicuramente nel fondere perfettamente i cori immensi presenti lungo ogni brano e la sintetizzazione delle tastiere al limite tra il progressive e l’elettronico puro.

E' dovere dire però che non tutto ciò che sia nuovo o innovativo sia necessariamente anche bello. “Star Tales” risulta dopo poco pesante e i continui intrecci delle linee vocali dei coristi si perdono spesso in un mare forse toppo monotono. Non vi è infatti una voce solista che riceva forza dal coro solo in alcuni parti, le parti cantate sono esclusivamente trattate tutte in maniera operistica. In antitesi alle lunghe orchestrazioni barocche, si presentano spesso molti passaggi quasi ”vuoti” in cui la tastiera, da solista, ripete il tema della canzone e accenna a un piccolo assolo. D’altra parte, non bisogna dimenticare, che questo è il primo vero album per i Dol Ammad e hanno quindi tutto il tempo per imparare e per migliorarsi.

Recensione di Tommaso Bonetti

tracklist

  1. Dreamport
  2. Eclipse (Corona Of The Sun)
  3. Weaver's Dance
  4. Boxed Daylight I
  5. Boxed Daylight II
  6. The Veil (Seven Face Danger)
  7. Back To The Zone
  8. Master Of All
  9. Hill Of Hope
  10. Kruug
  11. Vortex 3003
  12. Mission Butterfly

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