Nonostante io non sia un grande ammiratore di questa epic metal band italiana devo dire che già dal primo ascolto son rimasto particolarmente colpito da molte buone idee contenute in Symphony Of Enchanted Lands II.
Questa volta la penna di Turilli racconta a tutti gli assetati di avventure epiche The Dark Secret Saga; bene e male si sfidano tra demoni, libri di magia nera, maghi e tutti gli elementi necessari per far nascere una storia fantastica “reale”. I guerrieri dell’ Ordine del Drago Bianco combatteranno contro le forze dell’ oscurità per recuperare il settimo libro Black Book, contenente rituali capaci di minacciare tutti gli esseri viventi, rituali che prendono il nome di Dark Secret. Il settimo libro giace sepolto nelle caverne di Dar-Kunor, il regno del male in cui l’unica materia d’insegnamento è la magia nera; sarà una dura impresa per i protettori del bene, non resta altro da fare che gustarci Symphony Of Enchanted Lands II per seguire entusiasti l’evolversi di questa nuova epica avventura.
Subito con la prima traccia The Dark Secret viene presentato lo special guest principale di questo album, Christopher Lee nel ruolo di The Wizard King (l’attore che interpreta Saruman ne “Il Signore degli Anelli”), la sua voce calda e dal timbro saggio apre il disco narrandoci la prefazione di questa saga. Durante lo scorrere dei dodici motivi che costituiscono questa rapsodia altri saranno gli interventi dell’attore Lee, intermezzi che ci aiutano a seguire la storia. Un’altra voce incontrerete all’interno del disco, le parole di Iras Algor recitate da Toby Eddington.
Parliamo ora dell’aspetto musicale, Unholy Warcry è la prima canzone dell’album, ricca di cori come vuole la tradizione Rhapsody e con linee vocali veramente azzeccate, credo che questo pezzo si possa aggiudicare il titolo di primo della classe, la classe Symphony Of Enchanted Lands II composta da dodici epici alunni.
In circa 73 minuti si passa da parti di puro power metal bello tirato a motivetti di musica barocca; in entrambi i casi gli elementi sinfonici son quasi sempre presenti, ben curati dal tastierista Staropoli, veterano ed esperto nel campo dell’epic metal. Tra i brani troviamo anche Guardiani del Destino, una ballad con testo in italiano che in alcuni punti ricorda un po’ lo stile di Branduardi.
Come per i Beatles McCartney e Lennon costituivano il cuore dei Fab Four, la coppia Turilli / Staropoli rappresenta il centro creativo dei Rhapsody da cui nascono tutte le idee che hanno permesso alla band di raggiungere la notorietà.
La prestazione del cantante è buona, Lione interpreta le linee vocali con il suo timbro e il suo modo di cantare abbastanza originali mentre basso e batteria sostengono costantemente senza perdere un colpo i brani maestosi. Bisogna anche dire che attorno al gruppo lavora un’ equipe di musicisti esperti; per quanto riguarda la parte esecutiva troviamo Manuel Staropoli che si occupa delle parti barocche, Johannes Monno di quelle di chitarra classica mentre le parti di chitarra ritmica vengono suonate da Dominique Leurquin. Inoltre come si può ben sentire alle registrazioni ha preso parte un’intera orchestra e un coro composto da numerosi elementi, coordinati da John Pettigrass e sotto la supervisione di Joey DeMaio.
Per quel che riguarda il suono noto un piccolo difetto durante gli assoli di chitarra elettrica, il suono non mi sembra molto limpido, comunque per il resto la produzione è ottima. Non mi resta che concludere complimentandomi con questo gruppo che insieme ad altri mantiene viva la scena metal italiana.
Recensione di Mattia Berera
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