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Impellitteri - "Pedal to the Metal" (Steamhammer/Audioglobe)

Line up:

Chris Impellitteri – chitarra
Curtis Skelton – voce
James Pulli – basso
Glen Sobel – batteria
 

voto:

7,5
 

recensione

Ed ecco che gli americani Impellitteri si presentano quest’anno con “Pedal to the Metal”, il nuovo album che rappresenta il debutto in questo gruppo del cantante Curtis Skelton.
La band guidata dal chitarrista Chris Impellitteri, sulle scene ormai da vent’anni, ha affrontato alcuni cambi di frontman passando dal noto Rob Rock all’ex cantante dei Rainbow Graham Bonnet. Ora l’ingaggio del signor Skelton si è rivelato essere una mossa azzeccata, la sua voce sembra adattarsi con facilità ai vari tipi di cantato attivando la modalità “più metal” e aggressiva con parti pesanti oppure disattivandola con pezzi più tranquilli.
Le parti strumentali dei 10 motivi appena partoriti da questo quartetto provengono tutte dalla mente del mainman, la loro struttura non è molto complessa, pochi riff o melodie, uniti però adeguatamente in modo da generare canzoni degne di lode. Le ritmiche di chitarra costituiscono una grande fetta del modo di suonare del chitarrista, il quale arricchisce il tutto con assoli ben inseriti; la maggior parte dei soli sono costruiti su una sequeza di note eseguite velocemente, i quali però, grazie al tocco personale del domatore delle 6 corde, suonano diversi da quelli di numerosi altri musicisti.
Tutti i buoni componimenti di Impellitteri sono supportati dal bravo drummer Sobel, il quale appena può non si fa problemi a sfruttare la doppia cassa…e fa bene!!! Anche il bassista non è da meno aggiungendo l’ultimo ingrediente per appesantire (in senso positivo) il tutto.
La maggior parte dei testi son stati scritti dal singer Skelton, anche se per alcune canzoni il mainman ha preso parte alla stesura delle liriche; gli argomenti trattati son quasi tutti basati sulla visione pessimistica del mondo che ci circonda; ad esempio nella traccia che segnalerei come migliore del disco, The Iceman Cometh, si parla di un ragazzo incompreso e trattato male dalla società che gli sta attorno, gente che dovrà scappare quando arriverà la vendetta del povero Iceman. Da segnalare anche The Kingdom Of Titus che sembra la fotocopia (non so se voluta) di Pinball Map degli In Flames.
Concluderei con un commento positivo per la produzione, anch’essa curata da Mister Impellitteri; suoni chiari e potenti.

Recensione di Mattia Berera

tracklist

  1. The Iceman Cometh
  2. The Kingdom Of Titus (Tribute)
  3. Dance With The Devil
  4. Hurricane
  5. Crushing Daze
  6. Destruction
  7. Judgement Day
  8. Punk
  9. Propaganda Mind
  10. The Writing’s On The Wall

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