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recensione

Debut album per il quartetto che risponde al nome di Dyve. A giudicare dai cognomi italiani e dal fatto che il cd è stato registrato a Milano, potrei azzardare a dire che si tratta di un gruppo nostrano, anche se non mi è stato possibile ottenere alcuna informazione biografica sui nostri: il sito, per quanto ben fatto, è ancora under construction e non ho ricevuto nessuna risposta alla mia mail in cui chiedevo qualche dato sulla band. Inconveniente a parte, devo dire che i Dyve sono davvero una bella scoperta e una grande soddisfazione per il panorama heavy-power di casa nostra, e ne danno pienamente dimostrazione in questo Dust Of An Age. La voce melodiosa e cristallina del singer Andrea Capuzzi è originale e ben si adatta alle tonalità più alte, come apprezzabile è il lavoro di chitarra e batteria nei ritmi lenti, ma soprattutto in quelli veloci: l’inizio di “Wasted Life” potrebbe sembrare, passatemi il paragone, quello di un qualsiasi pezzo brutal . Insomma, mettiamo da parte l’idea che si tratti dell’ennesimo gruppo strappalacrime e prendiamo atto del fatto che si sta parlando di un gruppo dal sound potente e melodico insieme.
Quasi tutte le tracce presentano uno schema di alternanza ritmo veloce-ritornello lento, ad eccezione della ballad “Need For A Hold”, ma nonostante questa comunanza i pezzi sono ben congegnati e originali per quanto può essere originale il genere. Dopo “Wasted Life”, degne di nota sono, tra le altre, “Silence Please”, l’ottima performance della voce in “The Strongest Of The Weak”, la già citata ballad nel più classico stile power “Need For A Hold”, l’inizio demenziale tipo Elio e le Storie Tese di “Dust Of Age”e la conclusiva “Shame On You” con la sua intro in stile classico e i la voce sussurrata che in seguito assume un timbro molto simile a quello di Tobias Sammet, tanto per rendere l’idea.
Dust Of An Age è un lavoro davvero degno di nota, che rende onore alla nostra scena musicale e dimostra che non sempre occorre gettarsi nell’esterofilia ossessiva per trovare gruppi validi.

Recensione di Tiziana Ferro

tracklist

1. Wasted Life
2. Silence Please
3. The Strongest Of The Weak
4. Hope Again
5. Need For A Hold
6. Dust Of An Age
7. Tears Of Rage
8. I Am The One
9. Shame On You