Devo essere sincero e ammettere che ho un debole per tutto quello che arriva da “Savalandia” e questo nuovo cd dei Circle To Circle (band , x chi non lo sapesse dell’ex singer dei Savatage,Zak Stevens) mi ha fatto brillare gli occhi quando me lo sono trovato in mano. Devo anche dire che dopo oltre 4 anni che scrivo recensioni ho imparato ad essere obiettivo e devo riconoscere che questo è veramente … un bel disco !!
Con la terza nuova formazione da quando Zak ha messo su la band nel 2003 questo secondo lavoro è sicuramente più energico e deciso rispetto al precedente Watching in Silence. L'assenza di un tastierista fisso in formazione fa si che le canzoni siano più grintose e solo in pochi passaggi è il piano a far da padrone. Il lavoro di song writing mostra una band che è cresciuta e lentamente sta trovando una sua identità cercando ( e lo si sente bene ! ) di tagliare il cordone ombelicale dalla mamma-savatage ,non sempre riuscendovi però o magari non volendolo del tutto ... ma di questo ne parleremo in seguito ...
Da sottolineare infine il fatto che tutti i nuovi membri hanno partecipato alla realizzazione delle canzoni. Questo non è affatto da trascurare perchè ora i CIIC sono una vera band e non un gruppo di musicisti raccolti intorno a Zak !
Produzione eccezionale (i suoni,perfetti, ricordano molto quelli di Edge of Thorns dei Savatage/1993) ed esecuzioni impeccabili ; una nota di merito ai due nuovi chitarristi che sfornano delle parti solistiche da brivido (staccandosi come gusto dal precedente taglio dato da un La Port molto Criss Oliva - oriented ).
Sezioni ritmica granitica e precisa; bello il suono del basso che spesso riesce ad uscire brillantemente senza dare "fastidio" (con fastidio intendo cose del tipo i Live degli Iron Maiden con Harris produttore ...).
Il disco si apre con la chitarra acustica di "In This Life",il cui giro iniziale ricorda molto Sleep (dei Savatage),ma ben presto la canzone diventa aggressiva e parte un riff potente e maligno .La voce di Zak si mette subito bene in mostra : calda sensuale,graffiante quando serve !Mr. Stevens è uno dei migliori cantanti che ci sono attualmente in giro !L'uso di particolari effetti è azzeccato per giocarsi una sorta di botta e risposta.Ritornello veramente catchy, probabilmente fra le canzoni migliori del disco.
E' la volta quindi di "All that Remains", tipica espressione di un mid-tempo di power americano : tiene ancora il tiro alto e sicuramente sarà di molto effetto on stage.
Non delude neanche la successiva "Open Season" con dei cori molto apprezzabili e un ritornello dal riff che non poco si avvicina ai Metallica di "For whom the bells ..."
"Holding on " ha un riff iniziale molto vicino alla Savatiana (dimostrazione di quanto detto in precedenza ) Morphine Child per poi assumere una propria personalità.Un bel mid tempo senza pretese ma sicuramente avvalorato dal lavoro solistico delle chitarre,un lavoro di gusto.
Inizia ora la fase che si può definire "hard rock part" ,infatti se "Cynical Ride"ha un riff portante che mi ha fatto tornare alla mente gli Extreme di Bettencourt, "Hollow" è un giusto incrocio fra sonorità alla Van Halen e ritmiche alla Ozzy di No More Tears.Ovviamente entrambi condite da passaggi e arrangiamenti alla CIIC!! Conclude questo terzetto "Psycho Motor" che si avvicina molto a Drive (sempre Savatage) : un altro pezzo che sarà un killer live con un ritornello intervallato da stacchi corali "quasi operistici" e di grande impatto !
La successiva "Faces in the Dark" è classificabile come una power ballad che sempre più è elemento di distinzione nelle composizioni del quintetto americano.
La title track "The middle of Nowhere"è l'unica che si può definire vera ballad,con un delicato inizio di piano; la canzone dimostra quanto ancora i CIIC siano legati ai trascorsi di Zak nei Savatage. Senza ombra di dubbio il miglior brano del disco : quando sembra sia sul punto di terminare cambia totalmente per dar spazio ad un finale in pieno stile TSO ,con delle melodie di chitarra molto vicine a quanto sentito nei primi due dischi del progetto di Paul O Neill e dei cori da brivido che rimandano la mente ai tanti capolavori firmati O Neill - Oliva.
Alla delicata "Lost" tocca concludere questo bel viaggio sonoro :una canzone acustica,solo chitarra e voce, molto malinconica e con una linea vocale del ritornello che a qualcuno ricorderà le ballads dei primi dischi degli Enuff Znuff.
Un disco assolutamente da avere !! Fatelo vostro e non ve ne pentirete !
Recensione di RIG ap BRIG
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