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Gotthard - "Lipservice" (Nuclear Blast /Audioglobe)

Line up:

Steve – Vocals
Leo – Guitars
Marc – Bass
Hena – Drums
Freddy – Guitars
 

voto:

9
 

recensione

Nono album per gli svizzeri Gotthard (il primo dopo il passaggio alla Nuclear Blast). Devo dire che questo album riesce a conquistare l’ascoltatore sin dall’inizio. Si parte subito col piede sull’acceleratore con All We Are, bramo altamente adrenalitico in cui le chitarre del membro storico Leo e del nuovo arrivato Freddy la fanno da padrone, coadiuvate dalle ottime linee vocali di Steve e da un ritornello che sembra creato appositamente per i live. Si prosegue a ritmo serrato con Dream On, pezzo in cui si possono ritrovare le sonorità dei mitici Def Leppard. Comunque questo pezzo, pur ricalcando in parte il pieno stile del metal anni ’80, riesce a non cadere mai nello scontato, conservando sempre quell’energia e quella freschezza che lo rendono orecchiabile e trascinante allo stesso tempo. E passiamo a Lift ‘U’ Up, singolo che ha anticipato l’album.
La scelta di questo brano come apripista dell’album ha rappresentato un’inversione di tendenza per i Gotthard, che erano soliti far uscire una ballad come singolo apripista. Invece questo è un tipico pezzo che si colloca a metà strada tra l’Hard Rock anni ’70 ed il metal anni ’80 e che farà certamente “alzare” anche lo spettatore più apatico. Ed ecco giungere Everything I Want, bellissima ballad con la voce di Steve che fa il verso a Joe Elliot. Ottima la melodia che caratterizza tutto il pezzo, con il ritornello che riuscirebbe a far venire la pelle d’oca anche ad un morto. Si ritorna in pieno stile Hard Rock con i ritmi graffianti di Cupid Arrow, brano caratterizzato da degli stop and go al cardiopalma. Stavolta è la batteria di Hean ad introdurreI Wonder, pezzo altamente ritmato e trascinante anche se non particolarmente tirato, con un chorus che entra subito in testa.
E come un fulmine a ciel sereno ecco giungere I’m Alive, una vera scarica di adrenalina che a mio modesto parere potrà generare un violento headbanging in sede live. Inutile sottolineare l’alchemico lavoro del gruppo in questo pezzo. I’ve Seen An Angel Cry, ottava traccia dell’album, è introdotto da un piccolo solo di tastiera, prima di cedere il passo alle chitarre di Leo e Freddy ed alle splendide linee vocali di Steve, che fanno di questo pezzo una ballad a dir poco strappalacrime che riuscirà, credo, a far nascere dei nuovi amori anche durante un concerto metal. Con Stay For The Night, l’adrenalina torna a pompare nelle vene. Pur rimanendo in pieno stile Hard Rock, il gruppo riesce a tirare fuori tutta la sua potenza devastante, senza rischiare di risultare ripetitiva e noiosa.
Sono le chitarre di Leo e Freddy a dominare, con degli stop and go a dir poco terrificanti, Anytijme Anywhere, altro brano che sprizza energia da ogni singola nota. Chi si aspettava una ballad rimarrà sconcertato dall’inizio potente e trascinante di Said & Done, pezzo che fa del ritmo e della potenza il suo biglietto da visita; un pezzo in pieno Gotthard-style caratterizzato da dei riff di chitarra veramente assassini e da un lavoro massacrante del bassista Marc e del batterista Hena. Segue a ruota The Other Side Of Me, altra scarica di adrenalina che, con le sue ritmiche serrate e trascinanti, riuscirebbe ad atterrire una mandria di bufali impazziti. Un brano che, se proposto in sede live, genererà un pogo veramente disumano. E finalmente si ritorna alla melodia ed alla dolcezza con Nothing Left At All, stupenda ballad caratterizzata da un chorus veramente elettrizzante e da dei riff capaci di far accapponare la pelle anche ad un black metaller estremista. La chiusura di questo capolavoro è affidata a And The Goodbye, altra splendida ballad che inizia quasi in sordina. Quest’ultimo brano sembra quasi una preghiera in onore di un amico scomparso.
Sarebbe estremamente difficile per il sottoscritto trovare dei punti negativi in questo album. Anche se il mio parere potrà non essere condiviso da molti ascoltatori che, ascoltando quest’album sicuramente diranno che sembra l’ennesima fotocopia dei soliti album Hard Rock degli anni ’80, io posso senza dubbio affermare che siamo di fronte ad un vero capolavoro che conferma in pieno la fama che i Gotthard si sono conquistati in tutti questi anni, e che ridà linfa vitale ad un genere che si pensava fosse in decadenza e che invece ha ancora molto da dire.
Un gioiello che “non deve” mancare nella bacheca di chi ascolta ed ama la musica con la “M” maiuscola.

Recensione di Donato Tripoli

tracklist

  1. All We Are
  2. Dream On
  3. Lift ‘U’ Up
  4. Everything I Want
  5. Cupid Arrow
  6. I Wonder
  7. I’m Alive
  8. I’ve Seen An Angel Cry
  9. Stay For The Night
  10. Anytime Anywhere
  11. Said & Done
  12. The Other Side Of Me
  13. Nothing Left At All
  14. And The Goodbye

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