Più e più volte nominati come i salvatori del death metal i Nile con questo nuovo album si riconfermano ancora come tali.
Dopo aver dimostrato col precedente In Their Darkened Shrines di poter miscelare il death metal con atmosfere egizie e
arrangiamenti complessissimi con questo nuovo Annihilation of the Wicked ci vogliono dimostrare che loro sono sempre e
comunque un gruppo death metal. Infatti vengono messi da parte gli strumenti "estranei" al death ed ecco tornare
prepotentemente in primo piano le pesantissime chtiarre per creare un album che ben rappresenta il titolo.
L'intro acustica Dusk Falls Upon the Temple of the Serpent on the Mount of Sunrise, tanto breve quanto intensa, ci porta a
Cast Down the Heretic, una vera e propria mazzata per tutti i suoi 6 minuti di lunghezza, con le chitarre che tessono trame
complesse e una voce (anzi più voci) proveniente dall'oltretomba tanto è bassa. Con Sacrfice into Sebek il piede
sull'acceleratore viene premuto ancora di più ma si fanno spazio anche dei piccoli sprazzi di melodie. La suite epica di questo
cd è dedicata a User-Maat-Ra, il nome da regnante di Ramsses II e nei suoi quasi 9 minuti di lunghezza ci narra la storia
relativa al più famoso (e al più longevo) regnante d'Egitto. Le atmosfere sono molto vicine a quelle di Unas - Slayer of the
Gods dal precedente lavoro, anche se con le chitarre sempre in primo piano, con pezzi che ricordano alcune cose dei più
pesanti Morbid Angel.
Dopo l'abbandono di Tony Laureano molti avevano detto che non sarebbero mai riusciti a trovare un batterista così veloce.
Beh ne hanno trovato uno per quanto possibile ancora più veloce. Infatti The Burning Pits of the Duat è una canzone
velocissima (anche se le atmosfere non vengono messe per nulla da parte, anzi) con la batteria del nuovo entrato George
Kollias a dettar legge su tempi e parti veramente inumane (stando alle note di Karl Sanders nel libretto il metronomo per
questo pezzo era imposta su 256 bpm!!). La velocità non scende nemmeno per la successiva Chapter of Obeissance before
Giving Breath to the Inert one in the Presence of the Crescent Shaped Horns anche se aumenta notevolmente il tasso tecnico
grazie a parti di chitarra con delle divisioni di tempo abbastanza inusuali. Con Lashed to the Slave of Stick si abbassa un po'
la velocità per un pezzo dotato di un tiro micidiale. Alla strumentale Spawn of Uamenth è affidato il compito di introdurci il
capolavoro del disco, quella Annihilation of the Wicked che nei suoi 9 min di atmosfera e violenza pura ci dimostra quanto i
Nile ormai siano un gruppo capace di sfruttare al meglio tutti i propri mezzi. Chiude l'album la lunga e oscura Von
Unauspreschlichen Kulten dedicata allo scrittore H.P. Lovecraft.
Annihilation of the Wicked è la dimostrazione dell'evoluzione continua dei Nile, capace di andare avanti ma senza mai
rinnegare il passato.
Da sottolineare l'ottima, nitidissima e potentissima produzione ad opera di Neil Kernon e l'ottimo artwork che ben rappresenta
visivamente l'atmosfera cupa dell'album. Sempre interessanti anche le spiegazioni di Karl Sanders ai testi delle canzoni, con
delle approfondite spiegazioni sugli argomenti trattai.
Un album da avere!
Recensione di Simone Bonetti
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