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Amplifier - "Amplifier" (SPV/Audioglobe)

Line up:

Sel Balamir - Vocals/Guitar
Neil Mahony – Bass
Matt Brobin – Drums
 

voto:

8
 

recensione

Primo lavoro discografico sotto etichetta Spv per questo trio britannico dedito ad un rock molto legato allo stile anni ’70 ma che comunque riesce ad essere trascinante e coinvolgente. Nonostante la lunghezza delle dieci tracce presenti nel primo dei due cd che compongono l’album, questo risulta molto orecchiabile ed anche il più scettico degli ascoltatori non baderà molto alla durata delle stesse, data anche la scorrevolezza delle stesse. Si apre subito alla grande con Motorhead, pezzo molto adrenalitico che fa tornare alla memoria sicuramente le sonorità che hanno reso famosi i Massive Attack, ma che d’altro canto riesce ad essere potente e pulito al tempo stesso, grazie anche agli ottimi riff creati dal chitarrista/cantante Balamir e dal magistrale lavoro del bassista Mahony e del drummer Brobin. La seconda traccia dell’album, Airborne, ha un inizio quasi in sordina che però prende corpo, forma e potenza fino a tornare quasi sugli stessi ritmi della prima traccia, senza però eccedere troppo in potenza ma conservando quella linea melodica che lo rende un ottimo pezzo. Si passa poi a Panzer, altro concentrato di adrenalina allo stato puro, caratterizzato da riff assassini e da un cantato pulito e che definire elettrizzante è limitativo.
Un pezzo che, proposto in sede live, riuscirebbe a risvegliare dal torpore anche l’ascoltatore più scettico e distaccato. Ed ecco giungere dal nulla, per la gioia delle orecchie dell’ascoltatore, Old Movies, primo pezzo atmosferico e sincopato dell’album, che alterna a dei riff altamente melodici delle brevi ma potenti sfuriate chitarristiche degne dei migliori Led Zeppelin. È la chitarra di Balamir ad aprire Post Acid Youth, altro pezzo che potrà sicuramente diventare un classico cavallo di battaglia della band. Infatti è un pezzo che entra in testa sin dal primo ascolto e che non potrà non essere apprezzato anche in sede live. Con Neon (traccia di cui è presente anche il video nel secondo cd) gli Amplifier fanno quasi il verso al crossover, con un’alchemica miscela di ritmiche molto tirate ma che, comunque, conservano il tipico stile del british rock anni ’70 e di parti melodiche e sincopate. E dopo averci elettrizzato ecco giungere On/Off, altro pezzo atmosferico ed altamente melodico che solo nella parte centrale lascia ilo posto ad un micidiale solo chitarristico, con il cantato pulito e caldo di Balamir che sembra quasi intonare una nenia, coadiuvato dal magistrale lavoro del drummer Brobin. È un duello chitarra/batteria d’altri tempi ad introdurre The Consultancy (altro pezzo di cui è presente il video nel secondo cd), altro pezzo che, con i suoi riff taglienti ed assassini, miscelati con degli improvvisi ma devastanti stop and go, riuscirebbe ad abbattere una mandria di bufali idrofobi. Questa volta tocca a Brobin aprire le danze per One Great Summer, pezzo che ricorda molto il sound degli ormai storici Soundgarden, ma che comunque riesce sempre a mantenere quel tocco di originalità e di freschezza che non lo rendono scontato e noioso.
Chiude questo primo cd Ufos, altro pezzo molto atmosferico e melodico che, grazie anche a degli ottimi stacchi di batteria e chitarra, parte quasi in sordina per poi crescere fino a diventare maestoso ma nello stesso tempo trascinante e molto orecchiabile. Per il loro debutto discografico gli Amplifier regalano ai propri fans un bonus Ep contentente quattro brani (Boomtime, Half Life, Throwaway e Glory Electricity) ed i video dei sopracitati Neon e The Consultancy. Il primo dei quattro è un brano in tipico stile Soundgarden, con degli ottimi riff di chitarra e batteria e con l’ormai usuale cantato caldo e pulito di Balamir. Con il secondo, invece, si ritorna sulle ritmiche care agli Who ed ai Led Zeppelin, con delle ritmche cadenzate e che ispirano alla danza. Il terzo brano è caratterizzato da degli ottimi stacchi di batteria e chitarra che lo rendono potente ma anche molto orecchiabile. Spetta invece ad un micidiale solo della chitarra di Balamir aprire le danze per l’ultimo dei quattro brani presenti in questo ottimo Ep, prima che il resto del gruppo irrompa con la sua proverbiale maestria ed energia, per tessere i soliti inconfondibili riff che caratterizzano questo bellissimo debutto discografico.
Non è molto facile per un gruppo dedito ad un rock così legato al passato produrre un buon debutto discografico, però posso affermare senza rischiare di essere smentito che gli Amplifier ci sono sicuramente riusciti e potrei anche azzardare a dire che hanno ancora degli ottimi margini di miglioramento.

Recensione di Donato Tripoli

tracklist

  1. Motorhead
  2. Airborne
  3. Panzer
  4. Old Movies
  5. Post Acid Youth
  6. Neon
  7. On/Off
  8. The Consultancy
  9. One Great Summer
  10. Ufos
  11. Boomtime
  12. Half Life
  13. Throwaway
  14. Glory Electricity

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