Il portale della musica Heavy Metal

www.holymetal.com
 
 
sei in Home » Recensioni » Epica - "Consign to Oblivion" (Trasmission/***)
elenco recensioni

Epica - "Consign to Oblivion" (Trasmission/***)

Line up:

Simone Simons - Vocals
Mark Jansen - Guitars
Ad Sluijter - Guitars
Yves Huts - Bass
Coen Janssen - Keyboards
Jeroen Simons - Drums

Guest:
Sascha Paeth - acoustic guitars
Roy Kahn - vocals on "Trois Vierges"
 

voto:

8,5
 

recensione

Ecco una band che ha tutte le carte in regola per riscuotere successo, già dopo il debut "The Phantom Agony" il gruppo aveva fatto parlare di sé in tutta Europa ed oltreoceano, tanto che il buon Roy Khan dei Kamelot aveva voluto la voce della bella e giovane singer Simone Simmons per una ballad del suo nuovo The Black Halo uscito qualche mese prima. Una band che ha saputo costruire la propria fortuna sulla voce della propria singer ed ha giocando bene le sue proprie carte architettando un sound melodico che in più occasioni abbandona i confini metal per entrare nel mondo della musica classica.
L'album è ben articolato e si snoda su undici tracce, va considerata anche l'ottima intro "Hunab K’U", che ricorda vagamente "Deus Le Volt!", su "Temple Of Shadows" degli Angra.
Sarà forse un caso che il tema nuovo album dell'act olandese abbia a che fare con la cultura Maya. Indubbiamente la band può vantare una vocalist eccezionale, un mezzo-soprano, che talvolta sfocia in soprano. Così all'ex chitarrista degli After Forever, Mark Jansen, è bastato creare brani ben articolati costruiti su riff heavy metal e contornati da melodie più vicine alla musica classica, facendosi aiutare da una vera e propria orchestra, come già successo nel caso del dvd "We Will Take You With Us".
Ecco dunque prender forma songs come la teatrale "The Last Crusade" caratterizzata da mid tempos e che raggiunge il suo apice nei cori che conferiscono un tocco di sacralità ed atmosfera in più.
Ottima anche la successiva "Solitary GRound" ballad dove l'unico elemento predominante è la voce di Simone.
Con "Blank Infinity" si aumenta invece il ritmo, mantenendo sempre quella teatralità che caratterizza tutto l'album ma dove si torna anche sentire le influenze Heavy Metal della band. Quando si arriva a "Force of the Shore" si sente anche un po' di growl, che ben si contrasta alle clean vocals della singer.
Visto che Simone aveva offerto la sua voce per un duetto con Roy Khan sul suo The Black Halo, il singer americano ricambia il favore cantando con Simone in "Trois Vierges" sulle note di un clavicembalo, sempre accompagnati dall'immancabile orchestra d'archi. Sfornando il miglior pezzo lento di tutto l'album.
Ottimo anche la titletrack che chiude l'album in maniera monumentale racchiudendo una sorta di sintesi di quello che è l'album, si ritorna a riff granitici contro orchestra e growl in stile death a contrastare la voce di Simone e quella del coro che l'accompagna dando vita ad un mix di stili veramente entusiasmante.
Ottimo lavoro, a dir poco vicino alla perfezione ma non per questo asettico. Fortemente consigliato!

Recensione di Paolo Manzi

tracklist

  1. Hunab K’U
  2. Dance Of Fate
  3. The Last Crusade
  4. Solitary Ground
  5. Blank Infinity
  6. Forces Of The Shore
  7. Quietus
  8. Mother Of Light
  9. Trois Vierges (duetto con Khan)
  10. Another Me “In Lack’Ech”
  11. Consign To Oblivion

Archivio Foto

 

Recensioni demo

Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.

Wofango Patacca

Segui le avventure di Wolfango Patacca il boia di holymetal.com