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Rebellion - "Sagas Of Iceland – The History Of Vikings Vol.1 " (Metal Blade/Audioglobe)

Line up:

Michael Seifert – Vocals
Uwe Lulis – Guitars
Björn Eilen – Guitars
Tomi Göttlich – Bass
Gerd Lücking – Drums
 

voto:

7,5
 

recensione

I Rebellion degli ex Grave Digger Lulis e Göttlich, si cimentano in un opera imponente come raccontare le vicende dei più importanti vichinghi della storia in una trilogia, di cui questo “Sagas Of Iceland” è infatti solo la prima parte. Spinti forse a questo grazie anche all’uscita nel 2003 di “Rheingold” da parte di Boltendhal e compagni, la band ritorna al concept dopo la parentesi di “Born A Rebel”, seguita al debutto dedicato al Macbeth shakespeariano.
In questo primo capitolo della saga si parla così della vita di Ragnar, della regina Ragnhild, del re norvegese Harald, di Eric il rosso, passando per Olaf Trygvason, Hakon, e i grandi re danesi, il tutto nello stile che ha sempre contraddistinto la band (e così anche i Grave Digger), con l’aggiunta di una vena di epicità che accosta così il disco dei Rebellion alla saga dei nibelunghi cantata dal “becchino”.
Stilisticamente il lavoro non si discosta di molto dai precedenti, se non appunto per i cori più epici, ricordando comunque i vecchi “Tunes Of War” e “Knight of The Cross”, in cui Uwe Lulis era colonna portante dei Grave Digger, in un album comunque pieno di mid-tempo che danno al lavoro un ritmo dilatato portando la durata complessiva delle tredici tracce a più di un’ora.
Dopo la intro apre così “Ynglinga Saga (To Odin We Call)” con i riff potenti e granitici tanto cari al main axeman della band a fare da contorno alla voce grezza di Seifert, e i lunghi assoli con i cori a conferire un atmosfera imponente. Decisamente più veloce e aggressiva è la seguente “The Sons Of The Dragon Slayer”, che dà un accelerata al disco, con Lücking (al suo primo album con la band dopo l’uscita di Randy Black, andato ai Primal Fear) che pesta a tutta velocità dietro le pelli, mentre si prosegue con “Ragnhild’s Dream”, altra tipica canzone in stile Lulis percorsa dal coro epico che precede il refrain.
Una narrazione accompagnata solo dall’acustica apre alla storia di “Harald Harfager”, altro brano potente concluso da una voce che ricorda l’intro di canzoni come “Circle Of Witches” dei Digger; si arriva così all’ottima “Eric The Red”, potente e trascinante, che seppur con la solita impostazione risulta uno dei brani più convincenti del disco, grazie anche ad un refrain più diretto, che rimane facilmente impresso. Il ritmo subisce una brusca frenata con la successiva “Freedom”, per proseguire con la melodica “Treason” sempre a velocità rallentata. E’ questo uno dei maggiori difetti dell’album, che risulta molto lungo all’ascolto, probabilmente anche a causa della complessità nel sintetizzare le varie storie concentrandole in dodici brani.
Il disco si riprende un po’ grazie a “Sword In The Storm”, a tratti più potente ed epica rispetto alle due precedenti, mentre con “Blood Rains” si ha la conferma che i pezzi migliori dei Rebellion sono quelli più veloci, che però vengono qui ampiamente sacrificati in favore di un andamento più lento. Un altra buona song è “Ruling The Waves”, più varia a livello vocale, ma con la solita potenza ed energia che contraddistingue le canzoni migliori della band.
“Canute The Great” è il brano in cui meglio si esprime la voce di Michael Seifert, che mostra così le sue buone qualità vocali, in quella che è forse la traccia migliore del disco, a chiudere infine “Harald Hadrade”, che ricorda vagamente il sound dei Brainstorm di Andy B. Franck, e che conclude degnamente quello che nel complesso risulta un buon album, con alcuni difetti ma che offre un lavoro di qualità, anche se a livello di sound non è nulla di originale, bisogna considerare la difficoltà nel portare avanti un progetto come questo, un lavoro su tre album, con un ottimo songwriting che esprime le vicende dei grandi personaggi della storia vichinga in pochi minuti di canzone, sintetizzandone le gesta e valorizzandone l’importanza.

Recensione di Marco Manzi

tracklist

  1. In Memoranduum Lindisfarnae
  2. Ynglinga Saga (To Odin We Call)
  3. The Sons Of The Dragon Slayer (Blood Eagle)
  4. Ragnhild's Dream
  5. Harald Harfager
  6. Eric The Red
  7. Freedom (The Saga Of Gang Hrolf)
  8. Treason
  9. Sword In The Storm (The Saga Of Earl Hakon, Protector Of Norway)
  10. Blood Rains (The Saga Of King Olaf Trygvason)
  11. Ruling The Waves
  12. Canute The Great (The King Of Danish Pride)
  13. Harald Hadrade

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