La band inizia la sua attività sotto il moniker Dark Faith all'alba del nuovo millennio, principalemente suonando cover. Nel 2002 il nome viene cambiato in Over Faith inizia così la vera e propria avventura dei toscani, che si attivano per creare una line up stabile e cominciare a stendere i primi pezzi propri dando vita, nel settembre 2004, al demo in questione: "Depths of Madness".
Il genere proposto è un thrash ossessivo e ricco di contaminazioni che vanno dal bay area prevalentemente di band quali i Testament, a richiami di matrice più teutonica, soprattutto nelle vocals, riprendendo però in più occasioni sonorità più affini al Death.
Il risultato sono 5 tracce molto ben strutturate, con melodie immediate, ma mai banali, anche se a volte possono avere un retrogusto di già sentito.
Dopo una breve intro si entra nel vivo con "Madness Stole My Life" pezzo molto thrash, per nulla innovativo la cui potenza in termini di riffing viene messa in risalto da una buona registrazione ed un buon bilanciamento dei suoni, fatta forse eccezione per il basso.
La successiva "Im-ho-Tep" è, a mio avviso, il miglior pezzo del lotto, con degli efficacissimi cambi di tempo sul ritornello, vengono anche fuori le miglior doti compositive della band nonché quelle dei musicisti, in modo particolare la chitarre di Francesco e Massimiliano e la batteria di Francesco.
"Another Dead Hero" risente delle ultime tendenze in materia death thrash, nulla di innovativo dunque ma comunque una buona canzone, vilenta al punto giusto con una buona prova vocale che cerca di riprendere nelle parti più sporche il cantato del signer dei Destruction Schmier.
Si cambia decisamente tono con "Fear (Darkness Embrance)", ottima l'idea di partire con un'intro acustica anche se nella mia testa rieccheggiano ancora le parole "...Under the Moon slowly shadows move - Above my Head...", Im Ho tep è veramente dura da togliere dalla testa.
I cinque pezzi che compongono questo demo sono un buon biglietto da visita, buone doti tecniche e compositive fanno anche emergere una capacità di variare da un brano all'altro come dimostra anche la conclusiva "Wating For The Awakening".
Anche se credo che per i lettori sia ormai palese cos'ha impressionato il sottoscritto che difficilmente nei prossimi giorni riusicrà a togliersi dalla testa quel motivetto rabbioso e carico di pathos. Ascoltare per credere, sampler del demo sono disponibili sul sito della band.
Sito Web: www.overfaith.com
Recensione di Paolo Manzi
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