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Crematory - "Revolution" (Nuclear Blast /***)

Line up:

Felix - voce
Katryn - tastiere
Mathias - chitarra-voce
Markus - batteria
Harold - basso
 

voto:

7,5
 

recensione

Premetto subito di essere una grande fans dei cinque tedeschi Crematory, e di aver immediatamente gioito quando la Nuclar Blast ha confermato la veridicità delle voci circa il loro ritorno. Sono passati quattro anni da Believe, l’album che ha scritto il nome del gruppo negli annali del gothic metal,e, come sempre succede con le reunion, l’attesa di Revolution è stata accompagnata dai dubbi del caso. Ebbene, l’ora della verità è arrivata! Ad un primo ascolto, dopo la solita intro , non ho potuto fare a meno di notare come in complesso il sound dei nostri fosse molto cambiato, e dalle tonalità squisitamente lente, malinconiche che ben si adattavano alla voce del corpulento singer Felix, si è trasformato in quello che è sempre un prodotto di marchio Crematory, ma con un quid di techno in più. La maggior parte delle canzoni ha un ritmo notevolmente più veloce rispetto a vecchi successi come “Tears Of Time”, o “Endless”, quasi che il quintetto avesse scelto di percorrere la strada aperta da “The Fallen”,brano a cui sembrano avvicinarsi di più; le stesse titletrack, “Revolution”, e “Greed”,scelta come singolo, ne sono la prova. Ad ascoltare attentamente, sono sempre i Crematory, con le loro tastiere e il loro caratteristico impiego della doppia voce, di Felix e del chitarrista Mathias. Ma è cambiato il loro modo di fare gothic, più energico, più “elettronico” in molte parti, più grintoso. Certo, io rimpiango i tempi di Illusions e di Act Seven (anche se mi consolo con l’unica traccia lentissima, “Farewell Letter”), ma ritengo che la “rivoluzione” sia riuscita, e che sia positiva; basta ascoltare “Reing Of Fear”, “Tick Tack” (tutta in tedesco), o “Red Sky” per capire cosa intendo…bentornati Crematory !!!! Un’ultima osservazione va all’annesso video di “Revolution”, che sinceramente trovo molto discutibile; proiettarsi per tutto il tempo il motivo che orna la copertina dell’album fa sembrare i nostri dei maori, e,oltre a cadere nell’autocelebrazione, è davvero un’idea pacchiana.

Recensione di Tiziana Ferro

tracklist

  1. Resurrection
  2. Wake Up
  3. Greed
  4. Reign Of Fear
  5. Open Your Eyes
  6. Tick Tack
  7. Angel of Fate
  8. Solitary Psycho
  9. Revolution
  10. Human Blood
  11. Red Sky
  12. Farewell Letter
  13. Revolution (videoclip)

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