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recensione

Per presentare quest’album, è assolutamente necessario spendere due righe sul modo davvero originale in cui si è formata questa band: il chitarrista e compositore Arjen Anthony Lucassen, già attivo negli Ayreon, assieme ai quali ha da poco realizzato l’album The Human Equation, ha deciso di formare un secondo gruppo i cui componenti sono stati tutti “reclutati” via internet, e provengono da realtà geografiche e musicali totalmente diverse. Sono nati gli Stream Of Passion. Il foglietto di accompagnamento al promo, come un piccolo vademecum del recensore, spiega come Lucassen abbia incentrato il lavoro della band sulle incredibili doti vocali della cantante messicana Marcela Bovio, e suo intento fosse farla conoscere al mondo intero.
Ecco la storia. I fatti, o meglio l’ascolto, sono meno interessanti. Senza voler mettere parola sulle “incredibili doti vocali” della cantante, ad un primo ascolto Embrace The Storm evoca quegli album di musica irlandese, dove la voce femminile predomina in un contesto melenso-melodico per tutta la durata dell’opera, e le canzoni, indubbiamente ben composte, si somigliano un po’ tutte.
A parte l’ingannevole prima traccia “Spellbound”, non si trova mai una significativa variazione di ritmo, mai un cambiamento di tono nella voce, ma sempre quel timbro alto semi-lirico che alla lunga sembra quasi un urlo dall’inizio alla fine. Insomma, sia nei brani definiti “con influenze jazz”, che in quelli in cui la nostra Marcela, oltre a stordire con la voce, suona pure il violino, sia che canti in inglese che canti in spagnolo, è difficile trovare qualche idea originale tra i contenuti di questo lavoro, che nell’intento dovrebbe rappresentare i vari moti dell’anima. Un sogghigno mi viene spontaneo, quando nel mio solito vademecum leggo che c’è anche una ballad...una? E in spagnolo per di più, sicchè sembra quasi di sentire Jennifer Lopez che canta musica classica!
Volendo comunque prescindere dai giudizi sul genere, che puo’ piacere o meno, concludo facendo notare che in ogni caso di band di questo tipo (se si possono chiamare così, vista la scarsa rilevanza degli altri componenti, sottomessi alla voce) il mercato della musica è pieno. Se però volete aggiungere un pizzico di novità alla vostra collezione di album di Elisa potete provare quest’album.

Recensione di Tiziana Ferro

tracklist

1. Spellbound
2. Passion
3. Deceiver
4. I’ll Keep On Dreaming
5. Haunted
6. Wherever you Are
7. Open Your Eyes
8. Embrice The Storm
9. Out In The Real World
10. Nostalgia
11. Calliopeia