Una sola parola può descrivere questo nuovo lavoro degli scozzesi Pallas : capolavoro !
Devo essere sincero e ammettere che è la prima volta che sento questa band, una band attiva sin dal 1981 e che,partita dalla NWOBHM, approda con gli ultimi lavori ad un prog rock moderno ma al tempo stesso dal sapore ' 70.
Pur non essendo un concept vero e proprio, l'album ha come filo conduttore i sogni e cosa essi possano o meno rappresentare per gli uomini: "Ciò che è buono e positivo per un uomo, può essere l'opposto per altri... è per questo che abbiamo esplorato i sogni dell'umanità"; queste le parole del bassista Murray che ben introducono questo disco.
E come i sogni possono essere belli o diventare incubi, anche nella proposta musicale del quintetto si alternano momenti "angelici" a momenti "epici", ed ancora momenti più Heavy Rock.
Ce ne è per tutti i gusti: dall'intrigante e maligno riff iniziale di "Mr Wolfe" alle atmosfere più delicate di "Ghostdancers" e " Too close to the sun", impreziosite dalla presenza di violini il primo e da arpe celtiche, flauti e coinvolgenti female vocals il secondo.
"Invincible" è un tributo ai Pink Floyd, sia per gusto che per scelte di sonorità, il tutto con un pizzico di grinta in più! Se da una parte "Messiah" (dai passaggi oscuri e con un solo da brivido ) e "Warriors" sono brani tipicamente prog, solidi e ricchi di cambi, la delicata "Northern Star" (strumentale ) da modo all'ascoltatore di... sognare ad occhi aperti!
Ma la summa del disco e anche la preferita di chi scrive è senz'altro la opener "The Bringer of Dreams " in cui tutti gli aspetti di questo poliedrico gruppo sono messi in mostra. E questa capacità di essere così eclettici ben si vede in "The last Angel" che, nonostante i suoi quasi 12 minuti di lunghezza riesce a catturare l'attenzione dell'ascoltatore solleticandone la curiosità: intro soft, voci angeliche, stacchi oscuri, riff granitici... wow !!
Insomma un bel disco, egregiamente suonato e prodotto, con degli arrangiamenti praticamente perfetti (non per nulla ci hanno messo 4 anni!).
Fate vostro questo disco, ve lo consiglia uno che non è certo un amante del prog rock ma che è rimasto letteralmente folgorato da questo disco!!
Recensione di RIG ap BRIG
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