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recensione

Probabilmente chi è del Veneto o immediati dintorni avrà più volte sentito nominare, se non sentito suonare dal vivo, questa death metal band della provincia di Treviso, e non sarà affatto sorpreso di scoprire che, dopo una storia tormentata e caratterizzata da svariati cambi di line-up, gli Imposer hanno realizzato il loro primo album dal titolo Imposition Servant , a due anni di distanza dal demo di debutto Warthrone.
Ma gli Imposer piacciono? Nonostante chi scrive li abbia visti dal vivo almeno un paio di volte, è solo in occasione di questa recensione che si è avuta l’opportunità di approfondire e di ascoltare in modo compiuto l’opera del quintetto trevigiano: death metal, come si è detto, allo stato puro, sonorità incalzanti e cadenzate, per un totale di circa venti minuti di violenza musicale. Imposition Servant è un album piacevole da ascoltare, anche se certo non brilla per originalità. Come spesso succede nel genere, molte delle sette tracce si somigliano tra loro, ed è così impossibile estrapolare un pezzo, o un brano, particolarmente suggestivo: si equivalgono tutti.
Probabilmente in sede live viene data molta più enfasi alle singole canzoni, che ascoltate tutte di seguito formano quasi un tutt’ uno, ed è possibile sfuggire al giudizio di “poca originalità” che seccamente viene spesso affibbiato a gruppi del genere.
Il che, devo dire, è davvero un peccato, perché il gruppo dimostra delle ottime capacità, e certamente merita di essere supportato e tenuto d’occhio.
Per concludere, una nota di merito va certo all’artwork per la scelta dei colori e la grafica.

Sito web: www.impositionservant.tk

Recensione di Tiziana Ferro

tracklist

1. Serve The Imposition
2. As They Prey
3. Advanced Putrefaction
4. Cospect
5. Blood From My Eyes
6. Gates Of Salton
7. May Satan Impose His Curse