Dopo 27 anni (ndr: ventisette!) di onorata carriera, i Saga, la storica rock band canadese, ha finalmente deciso di racchiudere in un doppio live tutti quei brani che avevano avuto il nome di “Chapters”. Tutti i vari “capitoli” disseminati in maniera incostante nella loro lunga discografia (es. “Chapters Five" nel lontanissimo debut album) vengono in questa sede assemblati, ordinati e riproposti dal vivo, andando così a comporre un live CD che ripercorre, a grandi linee, tutta carriera di Jim Crichton e soci.
Nella proposizione originale, i brani infatti erano mischiati e i capitoli erano riproposti in un ordine sparso. Ma cosa tratta la storia? E' una di quelle cose talmente assurde che solo le parole del bassista della band Jim Crichton possono spiegarla:
"Il concetto dei Capitoli è stato originariamente concepito nel 1977. Lessi un articolo su una rivista che sosteneva che il cervello di Einstein era stato preservato a fini di studio e che era tenuto allo Smithsonian Institute. Al tempo considerai la cosa alquanto bizzarra. Alla fine degli anni 70 i telegiornali erano pieni di discussioni sulla guerra nucleare e noi tutti eravamo pronti a vivere una decade di film alla Star Wars.
Questi furono gli ingredienti che ispirarono la storia. Senza scoprire troppo la trama, l'idea di base era che forme di vita extraterrestre stava monitorando il progresso della Terra e stavano diventano sempre più preoccupati per la sua auto distruzione.
Così decisero che c'era bisogno sulla terra di qualcuno che valutasse i cambiamenti necessari a riportare la Terra su una "rotta stabile". Molto velocemente, si resero conto che l'unica persona in grado di farlo era Einstein. Il piano prevedeva di dargli un corpo che è quello che appare sulla copertina del primo album, permettendogli di tornare in vita e in modo da poter attuare tutti quei cambiamenti necessari ad assicurare un futuro per la Terra. Nella Chapter One vediamo Einstein come un uomo vecchio sull'orlo della pazzia, nel tentativo disperato di trovare un senso alla sua vita mentre disegna immagini della gente e degli eventi che hanno influenzato il cammino scelto nella sua vita."*
I sedici chapters compongono quindi i sedici brani che per oltre due ore di concerto riempiono questo doppio live, il bagaglio tecnico di “The Chapters Live” è il solito che contraddistingue i Saga da sempre. La prestazione della band, anche se non al massimo della forma, riesce comunque a camuffare l’età non proprio infantile del combo canadese. La qualità sonora del lavoro è proporzionata alla dimensione live del prodotto anche se il pubblico spesso si sente partecipare poco, tanto che a volte ci si ferma a chiedersi se fossero veramente registrazioni dal vivo…
La scaletta dei brani proposti, però, a parer mio, non è esaltantante: i brani scelti (senz’altro coraggiosamente) di fatto tagliano fuori tutti (o quasi tutti) i classici dei canadesi. Viene ancora una volta anteposto il progressive rock smaliziato all’orecchiabilità delle melodie che da sempre li contraddistingue. “The Chapters Live” si presenta perciò, sin da subito, come una produzione discografica con un bacino d’utenza assai ristretto, sicuramente un uscita impedibile però per i fan accaniti. Non pensiate in ogni caso che manchino del tutto episodi di caratura elevata, sono presenti infatti “We’ll Meet Again”, dai risvolti articolati e “No Regrets”, ballad romantica e mielosa, ma, ovviamente, il tutto si perde in un mare sconfinato di noia. Se per i maniaci della band questo “The Chapters Live” rappresenta l’immancabile tassello da aggiungere alla propria collezione, per i neofiti altro non è che un doppio live album decisamente trascurabile. A quest'ultimi, dunque, è caldamente consigliato di volgere il proprio sguardo altrove, magari sui primi e pluridecorati lavori dei canadesi.
*=fonte:http://www.arlequins.it/pagine/articoli/alfa/corpo.asp?ch=2948
Recensione di Tommaso Bonetti
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