Per la serie: "a volte ritornano", ecco che, dopo un silenzio di oltre sei
anni, possiamo trovare negli scaffali il nuovo album dei Pandaemonium.
"Return To Reality" è un album nato dopo un lungo travaglio, dopo la
composizione delle canzoni alla fine del 2001 una serie di stalli e di
rallentamenti, non dovuti alla band, hanno portato alla stasi del loro
progetto. Gran parte della line up è inoltre cambiata, e il nome della band
rischiava di ritornare nell'underground più nero, ma la forza di volontà del
fondatore della band, il cantante Daniele Reda, e del bassista Lorenzo
Zirilli, hanno evitato lo scioglimento della band facendola risorgere dalle
proprie ceneri.
Il primo album della band ".and the Rune Begins to Pray" ha perciò un
successore che contiene la stessa carica ma con decisamente un miglioramento
sia tecnico che stilistico.
Il genere dei Pandaemonium in ogni caso non è cambiato, il power di
ispirazione tedesca è sempre l'unico stile che pervade tutte le canzoni
dell'album.
Il cd si apre con un classico intro sinfonico che prelude alla subito veloce
ed aggressiva "time of glory", che tra gli acuti di Daniele e le rullate del
nuovo batterista Federico Ria, è il pezzo che precede la traccia migliore
dell'album: "Evil Star". Una cavalcata maestosa in stile Rhapsody con un
ritornello orecchiabile tutto da cantare, questo pezzo avrà una presa
assicurata anche in sede live dove creerà sicuramente un bel macello.
Un'altra canzone powerona è la successiva "Acient Time", in questo brano
bisogna però sottolineare quanto restino indigesti i virtuosismi vocali del
singer, la successione continua di vibrati, per altro intonatissimi, ricorda
più il belare di una pecora che un cantato, ed è un peccato perché
l'arrangiamento del pezzo è veramente ottimo.
Ecco che non appena si sente il bisogno di una ballata arriva "Fire in the
Sky" che con il suo intro molto melodico riesce a spezzare il ritmo
dell'album pur diventando poi una classica veloce canzone power.
È questo il momento per la tiltle-track "Return to Reality" pronta a
restarvi in testa molto più in fretta di quanto non pensiate, sarà questo un
altro di quei cavalli di battaglia che in sede live accenderanno i fan
accorsi per il concerto.
Dopo questa traccia l'album continua snocciolando una serie di canzoni
sempre veloci sullo stile della prima parte del cd, fino a concludersi
dolcemente con una ballata, "Land of Dreams".
In conclusione, "Return to Reality" è un ottimo album, la sua pecca è quella
di non aggiungere niente di nuovo ad uno stile già battuto da molte altre
band prima di Pandaemonium, il ritardo con cui questo album è stato prodotto
ha sicuramente influito sulla perdita di freschezza del risultato.
Resta comunque musica di qualità che per gli appassionati della scena
italiana non potrà certo dispiacere.
Recensione di Tommaso Bonetti
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