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Dungeon - "Resurrection" (Limb Music/Audioglobe)

Line up:

Stu - Guitar
Stevo - Drums
Lord Tim - vocals, guitars, bass, keyboard
 

voto:

7
 

recensione

Resurrection, versione riregistrata dell’album risalente al 1999, 50 minuti di puro power metal senza mezzi termini! Si comincia con “Death from Above”, un intro non suonato, costituito da rumori come ad esempio la caduta di una bomba e altri suoni in sottofondo.
La batteria, forse un po’ troppo riverberata, dà avvio alla title-track, un brano in up-tempo che parte con un acuto (adatto per accentuare l’impatto iniziale però bisogna dire che questo espediente è stato usato da una miriade di band) e prosegue dimostrando che i Dungeon hanno tutti i requisiti per offrirci un bel disco, anche se i segni delle loro influenze sono abbastanza marcati.
Ad esempio nel secondo pezzo, Paradise, questa volta in mid-tempo, troviamo un tema di chitarra che richiama molto i grandi padri del genere (Hansen, Weikath e compagnia) mentre il ritornello è molto “Edguy-style”. Valutando l’aspetto compositivo in generale, possiamo dire che questi ragazzi sanno il fatto loro, le 10 tracce sono ben costruite e i vari strumenti sono accuratamente amalgamati anche se, come detto in precedenza, non c’è qualcosa di veramente innovativo.
I componenti sanno svolgere il loro lavoro, un ottimo cantante avente una buona estensione vocale il quale tuttavia a volte non disdegna un cantato più basso e aggressivo, come ad esempio in “I am Death”. La sezione ritmica, tipicamente power, è la locomotiva che traina l’intero disco e le sei corde rimangono nei confini dettati dal genere quando si tratta di accompagnamento, quindi diciamo che non “strafanno” sotto l’aspetto esecutivo, mentre durante gli assoli dimostrano di possedere una certa abilità tecnica. Dicendo “non strafanno” non intendo giudicare negativamente i chitarristi, anzi il loro stile è perfetto per un musicista di stampo power.
All’interno dell’album è presente anche il lentone Severed Ties, che in dischi di questo tipo non fa mai male. I brani sono costituiti da pochi riff e grazie a ciò si rivelano facilmente assimilabili mentre i ritornelli sono molto melodici e orecchiabili; il tutto e poi valorizzato da un’ottima produzione ad opera del cantante/chitarrista Lord Tim.

Recensione di Mattia Berera

tracklist

  1. Death From Above
  2. Resurrection
  3. Paradise
  4. No Way Out
  5. Wake Up
  6. Fight
  7. Severed Ties
  8. Time To Die
  9. I Am Death
  10. Judgement Day
  11. The Legend Of Huma

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