Non sono passati nemmeno 2 anni da Soundtrack to your Escape che ecco già tornare gli In Flames con questo nuovo
Come Clarity, altra continuazione del discorso più modernista iniziato con ReRoute to Remain anche se condito con
più elementi del vecchio corso e spogliato di un po' dell'elettronica presente nel lavoro precedente.
L'apertura è affidata a Take this Life, song diretta e con pochi fronzoli con Friden che torna a cantare come ai
vecchi tempi finalmente ripulito delle tonnellate di effetti degli ultimi album. Il suono è ottimo, più
"acustico" del precedente e con le chitarre in primo piano. Ottimo anche il ritornello melodico che fa da
controparte alla furia della strofa. Peccato che la successiva Leechers è una canzone mediocre, troppo lenta e
monotona in cui si salva solo il breve ritornello. Con Reflect the Storm si torna a livelli più buoni anche se il
pezzo non decolla, nonostante qualche buona idea che però si perde in troppe parti prive del tiro necessario a
rendere il pezzo ottimo. Dead End vede la partecipazione della cantante Lisa Miskovsky e il duetto con Friden si
dimostra veramente interessante e ben riuscito, rendendo questo brano uno dei migliori dell'album anche
strumentalmente parlando grazie a tempi più sostenuti e una buona struttura. Anche la successiva Scream si
mantiene su ottimi livelli, condita da riff thrash e stacchi melodici, anche se il ritornello troppo nu-metal
rovina un po' il pezzo. E' un arpeggio acustico ad aprire la title-track, un altro ottimo pezzo, molto più
melodico degli altri, una sorta di semi-ballad oscura e rabbiosa in cui viene messa in risalto l'ottima
interpretazione di Friden.
La seconda parte dell'album si dimostra meglio della prima, infatti Vaccum riprende la violenza dell'opener,
Pacing Death Trails riprende un po' le atmosfere di Clayman mentre Crawl Through Knifes è un'ottimo mid-tempo
melodico. Veramente ottima la devastante Versus Terminus, che nonostante si appoggi su ritmiche tipicamente
thrash ha anche delle buone parti melodiche. Molto sotto tono Our Infinite Struggle basata su riff poco incisivi
che inoltre sanno un po' troppo di già sentito mentre con la conclusiva (sul promo) Vanishing Light si torna su
ottimi livelli, con un ritornello veramente buono.
La prestazione dei componenti è come sempre buona e anche il suono è praticamente perfetto, quello che manca
veramente a questo disco sono delle ottime canzoni, alcune buone ci sono ma alcuni pezzi son veramente troppo
sotto tono e rovinano la piena riuscita dall'album. Forse il poco tempo intercorso tra gli ultimi 2 album ha
influito negativamente sulla riuscita del prodotto, prodotto che, tirando le somme, risulta veramente mediocre.
Troppo poco per una band di questo calibro dalla quale è lecito aspettarsi molto di più.
E' da seganalare che nell'edizione limitata in digipack dell'album è disponibile anche un dvd registrato in sala
prove con l'esecuzione da parte del gruppo di tutto l'album.
Recensione di Simone Bonetti
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