Esordio discografico per I teutonici Jesus Chrysler Superskunk, progetto nato nel 2000 per opera del chitarrista Michael Gerstlauer (ex membro dei Dryrot e degli Hatesquad) e del batterista Sven Vormann (ex membro dei Destruction) durante un party ad Erlangen, città natale di Michael. La line-up del gruppo si completò nell’anno 2002 con l’ingresso del cantante Thomas Rosenmerkel, del secondo chitarrista Michael “Ano” Piranio (entrambi ex membri della rock/metal band Ephemera’s Party e dei Destruction) e del bassista Bernhard “Erna” Matt (ex membro dei Necronomicon e degli Ephemera’s Party).
Il primo vagito di questo progetto fu la pubblicazione del demo intitolato “Jesus Chrysler Superskund - Demo 2002”. Dopo aver subito nel 2004 l’abbandono del chitarrista Piranio, sostituito dall’ottimo chitarrista Andy “Lützel” Lützelschwab (ex membro dei Rockwell e della power metal band Groggy Elks), il gruppo si è letteralmente barricato in studio per dare alla luce il loro disco d’esordio.
Il disco che il combo tedesco ci propone è un vero concentrato di potenza ed adrenalina allo stato puro, scandito da ritmi spaccaossa potenti ma mai scontati che non danno tregua, grazie al titanico lavoro delle due asce del gruppo Gerstlauter e Lützelschwab, ottimamente diretti dal basso di Matt e da quella macchina infernale che risponde al nome di Vormann. Completano il tutto delle liriche che entrano subito in testa e che sembrano create per essere cantate a squarciagola. Per farsene un’idea basta ascoltare pezzi come “M.T. Head” (primo pezzo scritto dal duo Gerstlauten-Vormann), “The Loudest No!”, “War Routine” il cui ritornello sembra quasi il grido disperato di chi ormai è stanco di combattere e che si sfoga con le seguenti parole: “Dopo la pioggia ci sarà sempre il sole, dopo il sole ci sarà sempre la pioggia; dopo la guerra ci sarà sempre un periodo e poi ci sarà ancora una volta la guerra... è la routine della guerra che ti fa dimenticare tutto ciò che riguarda la routine della guerra e l’inferno che essa racchiude”, “No One Knows My Name”, “Endtime Music”, “Spit A Prayer”, dedicato autti coloro che amano “Sputare” sentenze, “Christians Vs. Lions”, “Fighting Day”, “I + I United”, “Revolution” e “Fear Freedom”. Questo disco è il tipico esempio di esordio “col botto”. Il combo tedesco riesce, pur rimanendo nei canoni della tradizione Thrash Metal teutonica (Kreator, Destruction, Sodom, Assassin), non si limta a scopiazzare gli stilemi dello stile ma tende a proporre un sound molto personale grazie agli inserimenti di elementi moderni che lo abbelliscono e lo rendono ancora più attraente e gradevole.
Bisogna solo sperare che continuino su questa strada, poiché i presupposti per fare il “grande salto” ci sono tutti.
Recensione di Donato Tripoli
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