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Eddie Ojeda - "Axes 2 Axes" (Black Lotus/Audioglobe)

Line up:

Eddie - Ojeda Guitars
Eddie Ojeda, Ronnie James Dio, Dee Snider, Joe Lynn Turner, Terry Ilous - Vocals
Chriss MacCarvill, Eddie Ojeda, Rudy Sarzo - Bass
Joe Franco - Drums
 

voto:

6,5
 

recensione

Abbiamo per le mani il lavoro solista del chitarrista che ha contribuito al successo degli storici glamsters Twisted Sister. Lo stile del disco, in genere, resta coerente con i trascorsi dell’axeman, anche se scivola verso sonorità più hard rock-heavy metal classico.
Il pezzo di apertura, “Tonight” vede alla voce sua maestà Ronnie James Dio, che da una notevole spinta verso l’alto ad un pezzo che già a livello strumentale ha un suo perché.
La seconda traccia è la titletrack e si sposta su sonorità più legate all’heavy metal della vecchia guardia. Il pezzo è interamente strumentale, scelta sempre un po’ rischiosa, infatti la sua struttura ed arrangiamenti , nonostante alcuni spunti validi, non riescono ad essere sufficientemente coinvolgenti da giustificare l’esclusione della voce. Al terzo posto troviamo “Please Remember”, che si risolleva l’attenzione. Si tratta di un pezzo dalle sonorità più aperte, più rock, e sembra ricollegarsi maggiormente al passato del chitarrista. I suoni forse in questo pezzo rendono meno che nelle altre tracce.
“Eleanor Rigby” mostra un altro aspetto ancora dell’interpretazione del chitarrista, il pezzo è più malinconico dei precedenti ed in parte più moderno, lo stile è riconducibile in parte alle mezze ballate malinconiche con chitarre distorte che vanno da un po’. La voce lascia molti dubbi.
Torniamo indietro nel tempo, verso fine anni ‘80-inizio 90’ con “Evil Duz (What Evil Knows)”. Il pezzo in questione è decisamente più cupo dei precedenti, più duro, ed anche l’interpretazione vocale segue il carattere del brano. Spendiamo due parole per la lacrimevole “Senorita Knows”, ballatina triste con un taglio che può andare dallo spagnoleggiante ad “Hotel California”…
“Love Power” pare far risorgere Jimi Hendrix o Stevie Ray Vaughan, ma dopo un attimo ci si rende conto che se anche fossero veramente tornati al mondo si sarebbero dimenticati qualcosa nella tomba. Il pezzo in se è carino, un rock-blues allegretto, senza pretese.
Il disco si conclude con “Living Free”, pezzo che mantiene il carattere un po’ bluesy, ma è un po’ più serio di quello già citato, con un’ aggiunta più metallosa. Apprezzabile, anche se in alcuni punti le progressioni vocali ricordano un tantino quelle della prima traccia.
Per dire qualcosa sul disco nel suo insieme, è apprezzabile il tentativo di riproporre un po’ tutti gli aspetti del rock più pesante, anche se il rischio è di riuscire ad avere solo poca resa, per la difficoltà di riprogrammare i suoni eccetera. La presenza di vari guets riesce solo in parte a tappare questa falla. In oltre il disco si presenta con un nome prettamente chitarristico, e la copertina conferma la tendenza, però non ci sono né assoli, ne riffs costruiti in modo da far risaltare la chitarra, insomma, i pezzi sembrano piuttosto semplici sia sul piano esecutivo che compositivo ed il rendimento non è molto alto, in genere si ha l’impressione che il disco sia un po’ vuoto.
La produzione è buona.

Recensione di Lorenzo Canella

tracklist

  1. Tonight
  2. Axes 2 Axes
  3. Please Remember
  4. Eleanor Rigby
  5. Evil Duz (What Evil Knows)
  6. Crosstown
  7. Senorita Knows
  8. Love Power
  9. Funky Monkey
  10. The Reason
  11. Living Free

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