C’era una volta nel 2002 un gruppo di ragazzi finlandesi che si divertiva, come tanti altri, a suonare cover di Six Feet Under e Obituary. Quando si presentò la possibilità si suonare dal vivo, il gruppo di ragazzi scelse come monicker Torture Killer, e immediatamente dopo questa prima esibizione decise di provare a comporre materiale proprio; questo materiale piacque così tanto al cantante dei Six Feet Under, Chris Barnes, che questi nel 2004 decise di unirsi stabilmente al gruppo e divenire il loro vocalist e produttore a tempo pieno!!!!
Il risultato di questa “favola a lieto fine” è a portata di orecchio e si chiama Swarm!: vale a dire, dieci tracce scritte e composte nella migliore tradizione death metal. L’album si apre con la titletrack “Swarm!”, che ha funzione di intro, e, dopo questo antipasto volutamente soft, offre quasi sei minuti di violenza con “Forever Dead”, giusto per iniziare al meglio. Chris Barnes vomita tutta la sua cattiveria (“I’m not a man, I’m a fucking beast” dicono le liriche di “Forever Dead”, tanto per farvi un esempio), accompagnato da un’ottima esecuzione di batteria e chitarre. Brani degni di nota sono senz’altro “Multiple Counts Of Murder”, che si apre quasi “in medias res”, senza dare il tempo di ambientarsi, e scorre velocissima, la ritmatissima “Cannibal Gluttony” , “Heading Towards the Butchery”, che vagamente richiama i Cannibal Corpse (band di cui Barnes ha fatto parte) e la conclusiva “A Violent Scene Of Death” .
Nomi famosi a parte, si puo’ ben dire che siamo di fronte ad una promettente new entry nella scena death, forse ancora troppo legata stilisticamente ai gruppi dai quali è partita, e magari non molto originale nella composizione (i ritornelli sono più o meno tutti uguali, ripetono per due volte il titolo della canzone), ma certamente di grandi capacità e impatto all’ascolto, caratteristiche che rendono i Torture Killer un nome degno di essere tenuto bene a mente!
Recensione di Tiziana Ferro
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