Eccomi tra le mani un altro demo di una band thrash metal italiana, ultimamente mi è capitato di ascoltare buoni demo e devo dire che anche la proposta degli Ancient Dome non è affatto male.
Il gruppo, nato nel 2000/2001, si presenta nel 2005 con il suo secondo demo contenente 6 brani, tutti legati alla scena 80s statunitense. Nonostante le influenze ben marcate direi che questo quartetto riesce comunque a offrire un prodotto valito e lievemente originale.
In prima posizione, dopo un intro costituito da effetti sonori e voce narrante, torviamo My Own War, il primo riff ci dà una bella botta e come vuole la tradizione i colpi di batteria e il charleston continuo sono degli elementi fondamentali per un attacco thrash che funge da spinta iniziale. Il brano prosegue su una struttura compatta con strofa, bridge, strofa e ritornello per poi lasciar spazio al veloce assolo di chitarra; si ritorna al ritornello e si va così a chiudere questa buona opening-track.
Il secondo brano ha un attacco molto Megadeth con basso e batteria in in low-tempo che danno inizio a Brainsucker , fino a metà meno tirato rispetto al primo, poi la chitarra scatta in fuga lanciandosi in un palm-muting molto classico che richiede un ritmo sostenuto da parte della sezione ritmica. Da segnalare il ritornello avente una linea vocale abbastanza melodica rispetto al resto del disco e anche per quanto riguarda l’assolo questa volta si preferisce concentrarsi sulla melodia, scelta azzeccata anche in base alla parte di accompagnamento in low-tempo che non sarebbe molto adatta per un assolo spedito in tipico thrash-style, un ultimo commento riguardo a questa traccia, ritengo che il bridge sia qualcosa di troppo “già sentito”.
Al terzo posto incontriamo Metalmaniacs (K.T.M.F.A.), direi la canzone più Anthraxiana di tutto il disco, sia per il riff iniziale che per i cori durante il ritornello, dei cori molto U.S-oriented (in senso musicale, non politico).
Un assolo di basso costituisce la traccia strumentale che funge da intermezzo e rilassa l’ascolto mentre con Total Command si ritorna alla bay area più estremista. Anche qui la chitarra fa da padrona, parte lanciatissima con colpi di batteria come c’insegna l’antica Costituzione del Thrash Metal, un accordo pieno con suono pulito spiazza un po’ il thrasher più fondamentalista che poi però si riprende subito ascoltando questo motivetto che non lascia spazio a melodia o cali di tempo.
In chiususura troviamo Wounded Soul, un ritmo lento e cadenzato si avvia verso un’altra parte di chitarra veloce che costituisce la strofa di questo pezzo, anche qui le idee proposte mi sembrano tutte buone, con stacchi, cambi di tempo e assoli melodici e non.
Un breve commento sulla voce, direi che Paul ci sa fare, possiede un timbro adatto a questo genere, un timbro che si esprime su tonalità medie, positive anche le linee vocali.
Anche la produzione è buona, sia perchè si tratta di un demo autoprodotto con un basso budget, sia perchè, diciamo la verità, quando si tratta di sano thrash metal ci vuole quel sapore grezzo che ricorda tanto gli anni d’oro.
Recensione di Mattia Berera
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