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Revolting Cocks - "Cocked and Loaded" (Thirteenth Planet/Audioglobe)

Line up:

Chris Connelly – Vocals
Al Jourgensen - Guitars, keyboards, background vocals
Paul Barker - Bass, keyboards
Luc Van Acker – Vocals
Richard 23 - Keyboards, vocals
William Rieflin – Drums
Duane Buford – Keyboards

Guest appearances
Nivek Ogre
Trent Reznor
Patti Jourgensen - Background vocals
Timothy Leary - Vocals
 

voto:

4
 

recensione

Quando ho messo per la prima volta le mani sull’insignificante compact disc avvolto in un semplice involucro di carta, senza biografia né accompagnamento di sorta, non avrei mai immaginato di essermi appena impadronita del peggiore dei miei incubi. Perché dico incubo? E’ presto detto. In primo luogo, con l’aiuto di Internet ho scoperto che i Revolting Cocks sono nientemeno che il principale side-project dei Ministry, composto da ben sette elementi più svariati guest musicians (tra i quali si registra anche un’apparizione di Kirk Hammet) capitanato dal fondatore dei Ministry Al Jourgensen, che hanno al loro attivo già quattro album, e che il loro nome è dovuto alla sfuriata del barista del locale dove una sera Jourgensen e soci si sono riuniti, riuscendo a fare così tanto casino da meritarsi l’epiteto di “galli rivoltosi” (revolting cocks, appunto). Oltre ciò, il nulla. Non vi dico la fatica per reperire almeno l’immagine della copertina di questa nuova release!!!
In secondo luogo, l’ascolto di Cocked And Loaded mi ha letteralmente sconvolta, per via delle sonorità, per l’arduo compito che mi aspettava nel tentare di descriverlo e perché devo ammettere preliminarmente di non aver mai amato i Ministry, di cui questo gruppo è ovviamente una costola.
Fatte le doverose premesse, possiamo dire di trovarci di fronte a un lavoro che potrebbe definirsi un ibrido tra industrial e hard rock americano. I titoli dei dieci brani che lo compongono, uniti al mood generale, e all’artwork, fanno pensare ad una prevalente componente maschilista (casualmente, cock nello slang indica l’attributo maschile…).
Per quanto riguarda la musica, ciò che spicca è l’onnipresenza di suoni elettronici che irritano il sistema nervoso, in pieno stile elettroshock, mentre le canzoni, a parte qualche leggera variazione di ritmo, sono più o meno affini tra loro per struttura e composizione. Segnalerei, tra le altre, “Fire Engine”, “Caliente” ,“Devil Cock” con tanto di introduzione con messa parlata in latino, e la conclusiva, equivoca “Revolting Cock Au Lait,” per l’intro che sembra quella di “We Will Rock You”.
Se avete voglia di dilettarvi con lo sperimentalismo estremo, con i suoni elettronici e magari, possibilmente, amate già i Ministry, forse potreste essere pienamente soddisfatti di questo lavoro dei Revolting Cocks; ma se invece fino a cinque secondi fa stavate ascoltando metal nelle sue declinazioni più classiche, seguite il mio consiglio, e lasciate perdere quest’album.

Recensione di Tiziana Ferro

tracklist

  1. Fire Engine
  2. Ten Millions Way sTo Die
  3. Caliente (Dark Entries)
  4. Prune Tang
  5. Dead End Streets
  6. Pole Grinder
  7. Jack In The Crack
  8. Devil Cock
  9. Viagra Culture
  10. Revolting Cock Au Lait

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