Con questo “Building up the apathy” il quintetto finlandese dei Silent Voices arriva al terzo full length.
Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla tecnica di questi musicisti,ma proponendo del progressive metal c’era da aspettarselo. Forti le influenze di Dream Theater (“Once lost Life”) e ogni tanto sembra apparire qualcosa in sapore Rush (seconda parte di “Into the Flow”).
La cosa interessante è che ai tipici cliché propri del prog la band riesce ad aggiungere sonorità pesanti,riff granitici e sonorità che portano nei campi del metal estremo ( “Corridors”,“Distorted” ma anche l’inizio di “Blood of eEden” il cui arpeggio ricorda i Dissection !).
Le atmosfere create dalle tastiere ricordano spesso gli ultimi Amorphis (loro conterranei …)
Se dovessi decidere, la palma della migliore canzone va alla ballad “Hollowed”.
Ottima prestazione dei musicisti dicevo ma non è da meno il lavoro di Henneken alle corde vocali : la cosa strana e interessante è che spesso le sue timbriche ricordano il singer degli Scorpions miste a Dio,senza per questo disdegnare pezzi con voce sporca vicina ai Grave Digger … complimenti !
Purtroppo canzoni che si aggirano fra i 6,30 e 10 minuti ogni tanto rischiano di annoiare …cosa che accade anche in questo caso … Certo,le canzoni sono varie e non certo ripetitive fra loro e gli spazi lasciati a soli di tastiere e chitarra sono anche piacevoli e mai eccessivi ( The realm of Flames”).
Buona la produzione ma non eccezionale ,visto che ogni tanto il suono va in distorsione … forse questa è l’unica pecca di un disco che sfodera fra l’altro un art-work tutto sommato interessante.
In conclusione una buona band da seguire.
Recensione di Rig ap BRIG
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