Con questo ultimo lavoro i Rage toccano quota 21 ! 21 dischi in 21 anni …mica male ,no ?
Prima di iniziare con la recensione devo far presente quanto sia difficile recensire un disco con la “voice-over” , che in ogni canzone per almeno due volte distrugge un tranquillo e attento ascolto con l’odiosa frase : "You're listening to the latest album of Rage called 'Speak Of The Dead'.
Ora,non penso questo sia il metodo migliore di combattere la pirateria, ma è sicuramente il metodo migliore per irritare chi deve fare una recensione … ve lo assicuro !
Ma passiamo al disco : ad essere sinceri questo “Speak of the Dead “ non porta molto di nuovo in casa Rage … la frase che riassume meglio il tutto potrebbe essere la famosa : “Niente di nuovo sotto il sole” … MA questo disco è veramente bello,non certo innovativo ma perfetto!
Victor è uno dei migliori chitarristi che ci sono in giro attualmente, non solo per tecnica ma per il suo gusto, ed è anche un ottimo arrangiatore ..il suo lavoro solista così come gli arrangiamenti di questo disco ne sono la prova ! Peavy compie il solito ottimo lavoro alle corde vocali e basso…Terrana … beh è Terrana : una macchina da guerra (“Confusion”) !!
Il disco è curato benissimo: ha degli arrangiamenti entusiasmanti e la capacità dei Rage di creare canzoni potenti, granitiche ma con dei ritornelli catchy nello stesso tempo è unica! Mi riferisco in particolare modo a canzoni quali “Soul Survivor” e “Be with me or be gone”,presenti nella seconda parte del disco,quella heavy oreinted,+ vicina alle ultime sucite discografiche della band.
La prima parte del disco è invece caratterizzata da un ritorno alla collaborazione con l’orchestra , tant’é che i primi 8 pezzi sono presentati come “Suite Lingua Mortis”. Questi brani,dove molte parti sono strumentali e di atmosfera, compongo un concept all’interno del disco il cui tema è quello della morte e della giovane donna,tema tipico del Medioevo.
Fra questi pezzi quello che riassume meglio il tutto è sicuramente “No regrets” ,di gran lunga il pezzo più accattivante del disco … con un solo delicato ed avvolgente ,quasi da lacrime … che si ripete in “Beauty”.
Una curiosità : il singolo “No Fear” (una canzone paragonabile ad una badilata dritta in faccia! ) finirà nella sound track di un film ( uno psycho - thriller ) tedesco di prossima uscita.
Un buono disco da avere nella propria collezione,forse quello da consigliare a chi si avvicina per la prima volta alla band.
Vi rimando alla intervista con Peavy per maggiori infos su questo disco e sulla band.
Recensione di RIG ap BRIG
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