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Cavalar - "As a metal of fact " (autoprodotto/***)

Line up:

Twitch - voce
Tadeu Dias - chitarra
Marcus Ardanuy - basso
Arnaldo Rogano - batteria
 

voto:

6,5
 

recensione

Ovviamente un gruppo o un musicista, direi un artista in generale, non può nascere dal nulla senza essere stato influenzato da qualcuno venuto in tempi anteriori però utilizzare il termine influenze Sabbathiane per un gruppo come i Cavalar che sono 70% Black Sabbath mi sembrerebbe veramente troppo magnanimo.
Oltre alle parti strumentali che comunque con un altro cantante potrebbero suonare più originali è soprattutto la voce ad apportare questa enorme quantità di ingrediente sabbathiano. Il timbro vocale sembra veramente quello di uno che vuole imitare a tutti i costi Ozzy Osbourne e oltre a questo anche le linee vocali sono molto simili allo stile del mangiatore di pipistrelli. Inoltre (non per fare il pignolino) il singer Twitch per apparire ancor più “personale” si presenta nella foto del libretto un un’enorme croce modello Ozzy appesa al collo.
Ora passo brevemente all’analisi dei brani mettendomi nei panni di uno che non ha mai ascoltato la famosissima hard rock/metal band che ha sfondato agli inizi degli anni ’70.
La struttura del gruppo e molto classica con voce, chitarra, basso e batteria e, a parte durante gli assoli di chitarra in cui è stata incisa anche la parte di chitarra ritmica, direi che per il genere proposto questa è la formazione ideale. Questo loro primo disco As a metal of fact contiene 12 tracce più la cover di Holy in the Sky dei Black Sabbath. I pezzi sono tutti articolati in modo semplice su strutture facilmente assimilabili composte da riff interessanti che lasciano una grossa fetta di responsabilità anche alla batteria. Il chitarrista Tadeu Dias ci sa fare anche sotto l’aspetto solista, gli assoli son tutti posti verso fine canzone o prima del ritornello finale che va a chiudere il brano.
I testi non trattano argomenti specifici, a volte lasciano trapelare una certa delusione nei confronti del mondo, altre volte comunicano una voglia di lasciare alle spalle il passato oppure parlano di momenti di vita vissuta mentre per quanto riguarda la produzione direi che è stata curata in modo molto professionale sotto tutti gli aspetti.
Quindi riassumendo posso dire che le canzoni sono tutte buone, però purtroppo il mio voto non sarà molto alto a causa dei motivi spiegati all’inizio della recensione.

www.cavalarrock.com>

Recensione di Mattia Berera

tracklist

  1. Rush
  2. Deadman
  3. God Damned Rebel
  4. Us
  5. Going For It!
  6. New Empire
  7. V-Red
  8. Blind Eye
  9. Devil’s County
  10. Born Like Fire
  11. Watch Me From The Sky
  12. Can The World Be Wrong?
  13. Hole In The Sky

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