Dopo aver pubblicato quattro album e aver ottenuto un buon successo, ecco l'happy metal band di Norimberga alle prese con il primo live album: "Live Ivasion". Registrato durante un concerto tenutosi nella città di Düsseldorf (Germania) al cospetto di 6000 fans accaniti, potrebbe essere definito come una sorta di "Best of" sia per l'accattivante tracklist che per la superba qualità audio. Ecco quindi prendere vita tra pesanti riff e massacranti raffiche di doppia cassa una scaletta di tutto rispetto. Partendo da "We are the One" passando attraverso le note di "Freedom Call" arrivando a "The Eyes of The World" e "Metal Invasion", tutti brani di grande effetto che il pubblico dimostra di apprezzare anche a giudicare dalle grida di incitamento che il gruppo riceve tra una canzone e l'altra . Il merito di un tale successo va senza dubbio all'esperienza in sede Live che la band può vantare, il batterista Dan Zimmermann è anche il batterista dei più famosi Gamma Ray e Cede Dupont milita nelle file dei Symphorce. Ma una buona fetta del merito va anche attribuita al carismatico Chris Bay singer dalle indiscutibili doti vocali. A mio avviso una delle migliori voci power degli ultimi tempi e degno portabandiera del power metal di stampo prettamente teutonico. Unico punto negativo è l'esclusione dalla scaletta di brani dello spessore di "Farewell" e "Palace Of Fantasy" in favore di brani come "The Quest" e "Shine On".
Nella confezione è presente anche un secondo cd, la ristampa di "Taragon" Ep uscito nel 1999 che include "Kingdom Come" in versione Ep appunto e "Tears of Taragorn" in versione integrale con tanto di voce narrante. Le ultime due tracce non sono altro che due cover: "Hiroshima" dei Wishful Thinking e "Dr. Stein" degli Helloween" Anche il booklet si presenta molto bene, ricco di foto tratte dal passato tour con i compatrioti Edguy e dalla impeccabile performance del Wacken Open Air festival 2003. Insomma una band con un tale curriculum alle spalle non poteva certo deludere le migliaia di fans e questo live ne è la prova.
Recensione di Paolo Manzi
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