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Grave Digger - "Rheingold" (Nuclear Blast /Audioglobe)

Line up:

Chris Boltendahl - Vocals
Manni Schmidt - Guitars
Jens Becker - Bass
H.P. Katzenburg - Keyboards
Stefan Arnold - Drums
 

voto:

9
 

recensione

Dopo la breve parentesi di “The Grave Digger” (ispirato ai racconti di Poe), Chris Boltendahl e compagni tornano alla formula del concept album, ispirandosi alla più importante leggenda della tradizione teutonica, la Saga dei Nibelunghi, ed in particolare all’opera di Wagner. E’ un progetto che i Grave Digger volevano realizzare da tempo e così è nato questo “Rheingold” (alla cui registrazione ha partecipato Das letzte Einhorn, cantante degli In Extremo). Per tutto l’album si avverte quella carica ormai tipica della band (che esprime molto bene dal vivo), la presenza di cori epici in stile “Blind Guardian”, avvicina questo lavoro ad Excalibur, infatti questo è forse il lavoro più epico del quintetto teutonico. Passiamo a commentare il lavoro: la breve intro strumentale contribuisce ad immedesimarsi nell’atmosfera, dopodiché si entra subito nel vivo, con la solita potenza e ritmo incalzante nella titletrack “Rheingold”. L’album procede con “Valhalla”, altra possente canzone che non delude certo le aspettative di chi si trova all’ascolto; si passa poi alla successiva “Giants”, qui si inseriscono parti melodiche tra i ritmi veloci di batteria e così è anche per “Maidens Of War”, a mio parere forse la migliore canzone dell’album, che si apre con un breve passaggio acustico per continuare alternando passaggi più violenti ad altri unicamente melodici il tutto con la solita potenza della voce di Chris. Un'altra canzone molto ben riuscita è “Sword”, dal tono epico, che parte in un crescendo di energia culminante nel fantastico pezzo corale, per passare poi a “Dragon”, canzone abbastanza tranquilla e con poche accelerazioni ( per tutto il brano ritorna il motivo “Kill the dragon” che caratterizza questa middle-track), in contrasto con la successiva “Liar”, breve e veloce song con un gran lavoro di doppia da parte del drummer Stefan Arnold. Arriviamo a “Murderer” caratterizzata da un’introduzione piuttosto tranquilla e cupa che porta con qualche accelerazione al potente coro, il tutto in un’atmosfera oscura che pervade l’intero brano. La conclusiva “Twilight Of The Gods” è un lungo brano dall’aria epica e maestosa, perfetta conclusione della storia, con più parti melodiche e lunghi pezzi in cui viene dato ampio spazio alla chitarra di Manni accompagnata da un buon ritmo di batteria. Questo appare come un lavoro molto convincente per i Grave Digger, forti del fatto che Manfred Albert Schmidt ormai è un elemento chiave ed ha in qualche modo contribuito ad una evoluzione nel sound nel gruppo (lo si può vedere già nel lavoro precedente), mantenendo però lo stile che ha caratterizzato le uscite precedenti. Direi che è uno degli album meglio riusciti e comunque degno successore dei precedenti che hanno reso famosa la band, con brani che non passano certo inosservati e che meritano di essere ascoltati con piena attenzione. Nella versione digipack troviamo inoltre due bonustrack ed, oltre ai testi, un breve riassunto della saga. Aspettiamo quello che ci riserveranno in futuro, sicuri che continuando in questa direzione non rimarremo certamente delusi.

Recensione di Marco Manzi

tracklist

  1. The Ring (Overture)
  2. Rheingold
  3. Valhalla
  4. Giants
  5. Maidens Of War
  6. Sword
  7. Dragon
  8. Liar
  9. Murderer
  10. Twilight Of The Gods

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