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Sandstone - "Tides of Opinion" (Casket Music/Audioglobe)

Line up:

Sean McBay - Vocals/Guitar
Steve McLaughlin - Guitar
David McLaughlin - Bass
Noel Thompson – Drums
 

voto:

6
 

recensione

Gli irlandesi Sandstone nascono solo nel 2003, quando il cantante/chitarrista Sean McBay e il chitarrista Steve McLaughlin cominciano a scrivere insieme delle canzoni nella sala a casa di Steve. Il primo EP della band, 'Life Giving Sun', è nato proprio da questa fortuita e saltuaria collaborazione. Un anno dopo, nell’autunno del 2004, le dodici tracce di ‘Tides of Opinion’ erano già pronte.

I Sandstone portano un mix di canzoni che passano da un groove hard rock a ballate lente e avvolgenti, che se pur non saranno veramente ‘originali’, restano sicuramente di ottima qualità. Il punto di forza della band è quello di riuscire a scrivere belle canzoni molto orecchiabili e ben suonate, anche la voce di Sean è convincente e i riff suonati da Steve sono sempre ben studiati.

‘Tides of Opinion’ si apre con “America”, un brano che è tutto tranne un elogio allo stile di vita americano. “America” e un hard rock potente e pervaso da una certa vena malinconica che ricorda alcune sonorità dei Sentenced. È con la successiva “Atrophy” che sorge il dubbio di non essere di fronte a una band metal: a cavallo tra Nickelback e Placebo, i Sandstone propongono un pezzo molto ritmato e ben arrangiato, un mid-tempo rockeggiante carico di inquietudine che manca però di quel pizzico di carica che lo avrebbe reso il pezzo migliore dell’album. La batteria di Noel Thompson non riesce mai ad essere incisiva e a dare il ritmo giusto ai riff e ai ritornelli. Purtroppo, è già l’ora delle ballate le lente “So Pretty” e “Sometimes Soon” sono per fortuna separate da “Building Castles”, un pezzo rock veramente tirato che, soprattutto dal vivo, riuscirà sicuramente ad avere una forte presa sul pubblico.
‘Tides of Opinion’ presenta ancora dei momenti validi, come “Just Forget”, “Unbroken” e “Couldabeen”, con l’unico lato dubbio per quanto riguarda lo stile, troppo spesso fossilizzato su mid-tempos e ballads, per quanto ben composte ed arrangiate. L’album si chiude infine con una non troppo ‘politically correct’ “Children of the Jihad”
Imperfezioni esecutive, di produzione e registrazione rendono spesso speciali le band all’esordio, queste sono alcune delle variabili che ho cercato di tenere in conto nel recensire questo album. ‘Tides of Opinion’ è infatti piacevole da ascoltare. Una volta partita la prima canzone è abbastanza facile che si arrivi all’ultima, ma, come non c’è nessuna traccia veramente mal riuscita, non ci sono nemmeno dei momenti nei quali l’attenzione dell’ascoltatore viene risvegliata.
Il groove dei Sandstone scorre lento di sottofondo senza mai disturbare, questa è la forza e il difetto di una band giovane che ha ancora molto da imparare.

Recensione di Tommaso Bonetti

tracklist

  1. America
  2. Atrophy
  3. So Pretty
  4. Building Castles
  5. Sometime Soon
  6. Just Forget
  7. Unbroken
  8. Nothing New
  9. Nemesii
  10. The Fall
  11. Couldabeen
  12. Children Of The Jihad

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