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Soulpit - "Trapped into the Soulpit" (Autoprodotto/***)

Line up:

Enrico Zabeo - bass
Federico Guerra - guitars
Enrico Francescato - vocals
Sebastiano Sartorello - drums
Lorenzo Canella - guitars, backing vocals
 

voto:

8
 

recensione

Un petto lacerato, un occhio osservatore ed ammonitore, devo ammettere che questo art work è disegnato così bene che fa quasi impressione... per citare un frase di un comico tv: il disegnatore -"cos'avrà voluto dire?!?" La storia dei Soulpit assomiglia a quella di tanti altri gruppi del panorama underground che cominciano a muovere i primi passi con cambi di formazione, qualche concerto qua e là (da citare l'apertura del War for Thrash Festival ed il Brutality Tour 2005 con Dismember e Coram Lehte a Bassano del Grappa) e con IL sogno da realizzare: registrare e produrre fantomatico primo demo.
Nati come cover band di formazioni del panorama death melodico svedese quali Amon Amarth, Dark Tranquillity, In Flames, At the Gates ed Arch Enemy, i Soulpit ben presto assimilano la lezione dei loro maestri arrivando nell'arco di un paio d'anni alla stesura di pezzi propri, quelli che compongono la loro prima demo release "Trapped Into the Soulpit".
Un altrenarsi di scream e growl ad opera del frontman Enrico aiutato in diversi frangenti da pulite backing vocals del chitarrista Lorenzo. Il granitico riffing delle chitarre richiama in modo sorpendente Dark Tranquillity ed Arch Enemy come nel caso dell'irruente opener "Collapse" e la successiva "Built On Autumn Leaves".
"Downfall in Empathy" ricorda invece gli In Flames nella fase intermedia di Colony ma soprattutto Clayman. Più estrema invece risulta "Self Detachment" dove il batterista Sebastiano offre una prova di tutta la sua abilità, potenza ed amore per il "china"; uno dei piatti preferiti dai batteristi del settore.
Prima della chiusura troviamo invece il brano più melodico di tutti "Maze of Life", sfuriate death alternate a parti più lente, acustiche e con cleaning vocals, un richiamo all'ultimo stadio in cui si è evoluto il death scandinavo, Dark Tranquillity in primis.
Chiude il disco la title track "Trapped in to the Soulpit" altra sfuriata dove sono presenti i due assoli più efficaci di tutto il demo ad opera di Lorenzo e Federico.
La proposta dei Soulpit risulta immediata solo dopo pochi ascolti, proponendo un genere decisamente inflazionato ma riuscendo, nei limite del possibile, a renderlo personale. Il buon lavoro di produzione fa di questo demo un prodotto più che appetibile per ogni amante del metal nato orami oltre un decennio fa in quel di Gothenburg.

Sito Web: www.soulpit.net

Recensione di Paolo Manzi

tracklist

  1. Collapse
  2. Built On Autumn Leaves
  3. Downfall in Empathy
  4. Self Detachment
  5. Maze Of Life
  6. Trapped in to the Soulpit

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