“Rabbit Don’t Come Easy”, gli Helloween son tornati! Dopo “The Dark Ride” (2000), l’album più cupo della compagnia di Weikath, e dopo il divorzio con Uli Kusch e Roland Grapow (ora componenti dei Masterplan) le zucche ritornano allo stile dei precedenti lavori con Deris. Si parte con “Just a little sign”, una tipica canzone alla Helloween, un po’ scontata ma carina. Proseguiamo con “Open your life”, un bel pezzo interamente scritto dal nuovo chitarrista Sascha Gerstner (ex Freedom Call). Canzoni tirate e non, dove Mikkey Dee (batterista dei Motorhead) dimostra di saper usare le bacchette anche in ambito power. “Don’t stop being crazy” è una ballata in puro stile Helloween mentre segnalerei “Liar” come miglior motivo del disco. Ora, dopo varie prove, il ruolo definitivo dietro le pelli del gruppo teutonico è di Stefan Schwarzman (ex Accept) anche se nell’ album quasi tutte le parti di batteria sono state incise da Dee. Ritengo che questo nuovo prodotto sia un buon disco, ovviamente non paragonabile a quelli sfornati durante il periodo d’oro con il mitico Kai, ma comunque valido e degno di stare tra i vostri cd metal. Go with them, future world!
Recensione di Mattia Berera
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.