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elenco recensioni

Node - "As God Kills" (Massacre Records/Audioglobe)

Line up:

Daniel Botti - vocals / guitar
Gary D'Eramo - guitar
Klaus Mariani - bass
Marco Di Salvia - drums
 

voto:

9
 

recensione

A due anni esatti dall'uscita dell'ottimo "Das Kapital" i Node, una delle migliori realtà musicali del nostro paese, si ripresentano sulla scena con un nuovo potentissimo album.
Anche in questo caso per la fase di registrazione il quartetto si è avvalso degli Underground Studios di Vasteras (Svezia), ottenendo un suono, meno pulito se vogliamo, ma ancor più potente del precedente lavoro.
Il risultato sono dieci tracce killer che restano impresse nella testa (e nella carne) sin dal primo ascolto, sarà difficile rimanere indifferente ai ritmi serrati di "As God Kills".
I Node non sono certo famosi per la loro staticità, ogni album è una rivelazione e presenta sempre qualcosa di nuovo. "Sweatshops" più 'cattivo' ed immediato, "Das Kapital" un album 'ragionato' caratterizzato da uno suono pulito, l'incarnazione di quello che erano i Node del 2004. Con "As God Kills" la vena death cade un pò in secondo piano, la matrice thrash riemerge prepotentemente dagli abissi dove si era assopita, ma non perduta; si perde in tecnica (si fa per dire) e si guadagna in impatto ed immediatezza.
Viene anche accantonata la voce alla Chuck Schuldiner, il cantato di Daniel Botti si fa più grezzo ma anche più personale, richiamando grandi ugole thrasher teutoniche quali Petrozza, Schmier, Tom Angelripper. Le backing vocals, pulite hanno invece un tocco più modernista (vedi il melodico ritornello di "Through Fail and Foul").
L'apertura viene affidata "Shotgun Blast Propaganda", che spiazza con l'inizio ripescato da "Hallo Vietnam" estratta, in questo caso, dal film di Stanley Kubrick "Full Metal Jacket", l'atmosfera anni '60 viene subito cancellata da una voce tagliente e piena di rabbia; si da inizio alle danze venendo travolti da un riffing a metà strada tra vecchio speed thrash bay area ed effetti più moderni (si sà i Node non si certo i difensori del "true metal" degli eighties). Sul finale il ritornello viene ripetuto in modo ossessivo, a rappresentare il bombardamento mediatico che si subisce in determinate occasioni, come appunto la guerra in Vietnam.
Più lento e meditativo, ma non per questo meno efficace, è l'incedere in middle tempo della title track "As God Kills" è qui che il gruppo si rivela abile nel gestire e dosare saggiamente ritmiche più serrate e parti più lente, riuscendo a mantenere comunque sempre alto il livello di attenzione di chi ascolta, senza cadere nel banale.
Dopo una sarcastica "hellywood", accompagnata dalla voce di John Travolta, che prende in giro l'ambiente cinematografico statunitense, si arriva al massacro sonoro di "Cancer" qualcosa di stilisticamente più vicino a quanto proposto in "Das Kapital".
Le citazioni cinematografiche, invece, non finiscono con la opener, il nome di Kubrick ritorna con Redrum, citazione del film "The Shining", qui il sound si fa più cupo a partire dalla lenta intro, la parte più interessante è sicuramente il ritornello che sembra studiato apposta per venire in contro agli headbangers più esigenti.
Più diretta ed immediata, anche più modernista è "Watcher of a Failed Generation", denuncia di una generazione (quest'ultima) vuota, senza valori ne punti di riferimento, dove risulta molto interessante il lavoro dietro le pelli di Marco Di Salvia.
Molto interessanti sono le ultime due tracce: "Truth is Out" si distingue per delle ritmiche non eccessivamente invasive, una sorta di ascolto più leggero, dove però la voce di Daniel assume toni ancor più aggressivi. In questo caso è stato utilizzato qualche effetto elettronico, senza abusarne e che risulta piacevole, così come l'arpeggio che si trova verso la fine della song.
"The Manhattan Project" è l'unica canzone che, dal punto di vista delle liriche si riallaccia al discorso aperto con "Das Kapital", altro brano non eccessivamente veloce, anche se credo che potenzialmente possa falciare molte vittime in sede live.
I Node sono tornati più potenti che mai, questo album non può mancare nelle discografie di nessun metallar italiano!

Recensione di Paolo Manzi

tracklist

  1. Shotgun Blast Propaganda
  2. As God Kills
  3. Hellywood
  4. Cancer
  5. Redrum
  6. Old Nick
  7. Watcher of a Failed Generation
  8. Through Fail and Foul
  9. Truth is Out
  10. The Manhattan Project

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