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Bejelit - "Age of war" (Old One Records/***)

Line up:

Tiberio - vocals
Sandro Capone - guitars
Giorgio Novarino - bass
Giulio Capone - drums, keys and piano
Daniele Genugu - guitars
 

voto:

8
 

recensione

Seconda release ufficiale per la formazione novarese dal moniker alquanto singolare. Bejelit è un ciondolo ripescato da un fumetto giapponese (da cui è stata tratta anche una serie animata) chiamato Berserk. Se già nel corso della serie cartoon (ammetto invece di non aver mai letto il fumetto) il suddetto oggettino suscitata parecchia curiosità anche la band di cui mi accingo a parlare non è certo da meno.
Una giovane band che dimostra con questo album di aver tanto da dire sebbene si muova su un genere, il classico heavy metal, ormai ultra inflazionato.
Un suono ruvido e non sempre pulito, una voce personale, quella del nuovo singer Tiberio, ottime ritmiche di basso e batteria ma soprattutto sono le chitarre di Sandro e Daniele le prime donne della scena e fanno si che questo Age of War non possa passare inosservato.
Si viene subito travolti dalla opener "The Age of Wars" dall'incipit quasi priestiano, una canzone ben articolata dove il singer gioca con l'alternanza di tonalità più o meno alte ricordando, seppure marginalmente, i compatrioti Centurion.
Interessante anche la successiva "Mercenary" dove risaltano sempre il singer e le backing vocals.
L'album contiene un brano in particolare che nella sua semplicità è diventato in breve tempo una delle canzoni che ritengo più interessanti di questo 2006 si tratta di "Just a Dream" che da sola vale la piena promozione per il quintetto. Voce ruvida e personale, ma in questo lavoro spesso a coadiuvare il lavoro del cantante si interviene con chours più o meno epici. In "March of the immortal" invece è interessante l'utilizzo delle tastiere e di cori dalle tinte più oscure che creano un'atmosfera molto eighties.
Non manca il classico "pezzo lento", la ballad in questione è "Flower Winter" ennesimo capolavoro che riposa le orecchie dell'ascoltatore prima dell'ultimo assalto finale affidato a "Victory's Now!" e "...And chaos Came From Nowhere".
Non mi stancherò mai di scriverlo e di dirlo, anche in Italia abbiamo ottime band e i Bejelit sono indubbiamente una di queste.

Sito web:www.bejelit.com

Recensione di Paolo Manzi

tracklist

  1. Resurrection
  2. The Age of War
  3. Mercenary
  4. Son of Death
  5. Just a Dream
  6. March of the Immortal
  7. The Evil Inside
  8. Flower Winter
  9. Victory's Now!
  10. ...And chaos Came From Nowhere

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