Prima release per questi cinque blackster romani: un demo autoprodotto dal titolo “Rising From Abyss” formato da soli 3 pezzi, di cui una cover, più un outro.
Ma basta questo per capire che la band ci sa fare e può fare strada nell’underground italico.
Morke e soci propongono un black di stampo norvegese, alla Darkthrone, con due chitarre potenti e una buona sezione ritmica, con basso e batteria con un suond bello cupo e grezzo che però in certi tratti copre il resto. Nuriel poi, non li limita al suo compitino, ma con il suo screaming cerca di non risultare monotono e di adeguarsi man mano alla struttura dei brani. La cover presente, fedele all’originale e con suono ancor più grezzo, è un tributo alla band di Nattefrost, i Carpathian Forest a cui la band capitolina ha avuto recentemente l’onore di aprire la loro data in terra italiana.
Il demo si chiude con un outro dal titolo significativo “After the War”, tetra e spiazzante, senza utilizzo di alcuna percussione.
La produzione non è ottima, ma per il black metal va bene così, e per di più ci troviamo di fronte a un demo; peccato però per la brevità di questo, soltanto 14 minuti. Attendiamo quindi il primo vero album per giudicare meglio i promettenti Vidharr.
Recensione di Dimitri Borellini
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