Gli svedesi Le Mans, ben strano gruppo che sto recensendo! Anche perché questo progetto con la musica metal ha ben poco a che fare, per non dire nulla. I Le Mans propongono infatti un genere con evidenti sfumature darkeggianti. Oltre a queste atmosfere fortemente malinconiche, il sound di Rebel action è etereo e sognatore e ha decisamente molti punti in comune con il gelido inverno nordico. A mio parere i norvegesi Roiksop hanno avuto una fortissima influenza sui Le Mans: gli 11 brani di Rebel Action sono strutturati più o meno come quelli dei sopra citati norvegesi. Pure il gelo che traspare dallo stereo ascoltando i Le Mans è più o meno lo stesso generato dalle canzoni dei Roiksop (gruppo dotato di immenso talento, a parte qualche stecca della singer).
Infatti ascoltando le due band si capisce subito che la musica è composta da persone non esattamente votate all’allegria e che l’estate e i colori li vedono raramente.
Ma ora veniamo a parlare del sound di Rebel action. Sparuti riff di chitarra, una parvenza di batteria in sottofondo e tanta, ma tanta elettronica costituiscono lo scheletro del disco. Scheletro tenuto in piedi dalla bellissima voce di Kris Le Mans (tutti i cinque componenti la band hanno adottato Le Mans quale loro cognome). La Vocalist possiede un estensione vocale stupefacente, raggiungendo toni acutissimi senza nessuna apparente difficoltà e nella medesima maniera, sa scendere nei toni bassi (restando però nella norma di un tono basso femminile). Ma a rendere la voce di Kris Le Mans speciale non è solo questo: la sua sembra la voce candida di una bambina che esprime dolcezza ed innocenza da tutti i pori. Una tale voce si insinua perfettamente nel sound eletronicheggiante di cui sopra.
Non so esattamente come definire il genere proposto dai Le Mans (loro si autodefiniscono alternative rock, ma se così fosse, sarebbe molto alternative) ma diciamo che per molti versi si avvicinano all’EBM per le basi quasi da discoteca. Ma è decisamente un EBM ascoltabile. Il risultato è molto buono e un disco strutturato come Rebel Action ben si inserisce fra un album super tecnico dei Blind Guardian ed uno ultra violento dei Cannibal corpse, in somma una buona occasione per staccare un po’ dalla solita routine del metallo. Naturalmente ai fan dei Cannibal non lo consiglio, ma per chi non disdegna un buon disco gothic o dark , questo potrebbe essere un buon acquisto.
Recensione di Elisa Mattei
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.