Ritorna il progetto solista di Luca Turilli, famoso più che altro per essere il chitarrista dei Rhapsody ed il co-compositore assieme ad
Alessandro Staropli. Pare comunque che in alcune aree del nord Europa, come ma la Svezia, il livello di notorietà del suo side project
superi di gran lunga quella del gruppo principale.
Con questo "The Infinite Wonders of Creation" Luca termina la trilogia inizata con "king of The Nordic Twilight", musicalmente e
tematicamente ancora molto legato a quanto proposto già con i Rhapsody, e il successivo e ben più personale "Prophet of the Last
Eclipse" ambientato nello spazio futuristico.
Dopo aver esplorato passato e futuro le attenzioni di Turilli vanno a concentrarsi sul presente: la natura, l'uomo e l'impatto nocivo che
abbiamo sul pianeta Terra.
Musicalmente parlando siamo davanti ad un'ennesima evoluzione, un passo in avanti rispetto al precedente lavoro. Il lato heavy metal
passa ancor di più in secondo piano lasciando spazio alle predominanti orchestrazioni, a cori ed a una seconda voce (femminile) che si
affianca a quella del già noto Olaf Hayer.
Innegabili le doti vocali di Bridget Fogle, un soprano che in più occasioni, in special modo nei duetti, fa sfiguare il buon vecchio Olaf
proveniente da una scuola heavy metal ben più povera di sostanza. Ad ogni modo il singer tedesco non si lascia certo scoraggiare e
cerca di "vender cara la pelle" come nei duetti di "The Miracle of Life" e "Mystic and Divine", la sfida stimolante da così vita a splenditi ed
ammalianti intrecci canori.
Ma comunque mi chiedo quanto potranno durare assieme 2 "prime donne"!?!
L'italico musicista non ha dimenticato le sue origini ne tantomeno il suo background si ha un esempio in "Cosmic revelation" dove ripesca
gli effetti di tastiera del precedernte Prophet of the last Eclipse ma anche delle parti di chitarra dai forti richiami rhapsodyani.
Per chi ha apprezzato i precedenti lavori questo album non può assolutamente mancare, magari concedendosi lo sfizio dell'edizione
limitata!
Recensione di Paolo Manzi
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