Il death metal melodico è tipicamente scandinavo, e a sentire questo "Infection of Mind" si pensa di essere di fronte a una band del profondo nord. Ma invece no, questo disco è un prodotto nostrano, infatti gli In-Sight sono della vicina Como.
Facendo un genere così inflazionato si corre il rischio di perdere in originalità, ma i nostri non incappano in questo errore, infatti pur tenendo come riferimento i mostri sacri del genere, Dark Tranquillity, In Flames e Soilwork, riescono a creare melodie originali, potenti e accattivanti.
Tutti componenti della band possiedono una buona tecnica di base ed ottimo è il loro affiatamento e quindi riescono a proporci canzoni dal sound compatto, reso tale anche da una buona produzione.
Già dalla titletrack, infatti, viene voglia di fare un headbanging sfrenato tenendo l'impossibile ritmo dell'ottimo Mek alla batteria.
Ed è proprio lui insieme al singer Max con il suo cantato cattivo e convincente l'elemento che mi ha maggiormente impressionato delle five-pice lombardo.
Tutte e dieci le canzoni sono di ottimo livello, forse un po' sopra le altre metterei la già menzionata "Infection of Mind", la martellante e spietata dal titolo impronunciabile (cos'è greco???) "Vrikolakas Nichta" e "Flowers of Evil", veloce, melodica, con le due chitarre che interagiscono a meraviglia, che chiude questo ottimo disco.
I roventi palchi da cui sprigionare la loro energia li attendono...
Recensione di Dimitri Borellini
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