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In Flames - "Soundtrack to Your Escape" (Nuclear Blast/Audioglobe)

Line up:

Anders Friden - Vocals
Jesper Stromblad - Guitars
Bjorn Gelotte - Guitars
Peter Iwers - Bass
Daniel Svensson - Drums
 

voto:

7,5
 

recensione

Sono passati 2 anni da quando gli In Flames uscirono sul mercato con "Reroute to Remain", un album che spaccò in 2 i fan del gruppo per via delle sue influenze moderne. Infatti i fan della prima ora si allontanarono dal gruppo mentre un numero ben maggiore si avvicinò. Questo nuovo "Soundtrack to your Escape" era atteso come la conferma del "nuovo corso" degli In Flames, per vedere se sarebbero andati avanti a sperimentare o avrebbero fatto un passo indietro. La risposta si trova nel mezzo. Infatti sono state tolte alcune influenze modernistiche di R2R (ad esempio buona parte degli effetti sulla voce) ma il lavoro si basa sempre più su delle ottime e pesantissime linee di chitarra a discapito però delle linee melodiche maideniane che avevano reso immortale un album quale "The Jester Race". Pezzi come "F(r)iend" o "In Search for I" sono di quanto più pesante abbiamo mai composto gli In Flames ma anche tutto il resto dell'album viaggia su binari tutt'altro che tranquilli, con Friden che alterna in maniera sapiente growl e voce melodica, intrecciandole in maniera molto efficace in alcuni passaggi. "F(r)iend" è indubbiamente un opener perfetta, potentissima, tirata, con una cattivissima prestazione di Friden che ben si adatta alle granatiche ritmiche di Stromblad/Gelotte accompagnati dall'ottimo lavoro di Svensson dietro le pelli e Iwers al basso. Con "The Quiet Place" ritornano a farsi sentire le influenze modernistiche (non a caso è stata scelta come singolo apripista per l'album) che comunque risultano assorbite molto meglio rispetto a Reroute to Remain. Un riff quasi punk ci introduce a "Dead Alone" che comunque subito ci lascia a delle ottime ritmiche di matrice thrash tra le quali si inserisce il cantato growl di Friden che si "addolcisce" nel ritornello nel quale fanno capolino anche piccoli inserti di elettronica. Ottima anche la melodica prima pesante poi parte centrale che ci riporta verso la strofa e pian piano verso la granatica "Touch of Red" che comunque risulta un pò sottotono rispetto alle tracce precedenti. Un arpeggio ci porta "Like you Better Dead" che, grazie ai suoi più marcati inserti di elettronica nella strofa, si fà notare come una delle canzone migliori dell'album grazie ad un azzeccato ritornello ed una devastantissima strofa. Un ottimo riff legato seguito a ruota da delle ritmiche stoppate ci introducono a "My Sweet Shadow" nella quale si nota la contrapposizione tra strofa melodica e il bridge seguito dal ritornello nel quale ritorna anche il bellissimo riff iniziale. Friden qui si dimostra molto cresciuto come cantante mettendo in mostra le sue capacità cantando anche con la voce pulita. Voce fondamentale nella successiva "Evil in a Closet", la "ballata" del disco. Dolci arpeggi con un suono che sembra venire da lontano fanno da sottofondo alla calda voce di Friden. Da sottolineare la bellissima linea melodica che si inframezza alle strofe e l'ottimo melodicissimo ritonello. Dopo un pezzo calmo ecco irrompere con tutta la sua carica puramente thrash "In Search for I". Questo è un pezzo che ricalca molto un pezzo quale "Wacth them Feed" e ci dona un'ottimo Svensson dietro il drumkit e Friden che, con la sua poderosa voce, sovrasta in maniera egregia il muro di suono creato dalle asce sorrette dal potente basso di Iwers. Sottotono la successiva "Borders and Shading", un buon mid tempo ma niente di più anche se alcuni riff sono molto belli. Un'altro piccolo riff quasi punk ci porta ai devastanti stoppati di "Superhero of the Computer Rage", un'altra ottima thrash song sulla falsa riga di "In Search for I". "Dial 595-Escape" non è niente di particolare mentre "Bottled" chiude alla grande questo album, grazie al suo incedere lento prima più tirato poi. Tirando le somme questo è un buon cd, una buona conferma dello stato di salute degli In Flames. Il suono è perfetto per il genere, potente, pulito. La prestazione dei singoli componenti è ottima, non ci sono sbavature e ogni cosa suona come deve suonare. Niente di trascendentale sia ben chiaro, però è un gran bel album, c'è di meglio ma c'è anche di peggio.

Recensione di Simone Bonetti

tracklist

  1. F(r)iend
  2. The Quiet Place
  3. Dead Alone
  4. Touch of Red
  5. Like you Better Dead
  6. My Sweet Shadow
  7. Evil in a Closet
  8. In Search for I
  9. Borders and Shading
  10. Superhero of the Computer Rage
  11. Dial 595-Escape
  12. Bottled

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