Difficile e suggestivo questi sono gli aggettivi che mi sembrano più azzeccati per descrivere, dopo l’ennesimo ascolto, il terzo album degli svedesi Paatos. Il genere proposto è un post-rock, (influenzato da Portishead, ultimi The Gathering e Porcupine Tree), mai banale. Accanto a brani più tradizionali come l’opener Shame, troviamo le malinconiche Your Misery e Still Standing per proseguire con le atmosfere sognanti della bellissima Falling; ottima anche Not a Sound che riesce a inserire alla perfezione in un contesto avant-rock strumenti classici come violino, viola e cello. Da sottolineare la prestazione particolarmente convincente della vocalist Petronella Nettermalm che vi manderà su un altro pianeta con la sua voce a metà tra Anneke e Bjork. “Silente of another kind” rimane un disco per chi ha voglia di sognare e rilassarsi, qui non ci sono ritornelloni e hit-singles (forse qualche melodia più catchy non avrebbe guastato), ma ottima musica che sa emozionare!
Recensione di Matteo Cereda
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